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Giovanni Paolo II e le apparizioni di 
      Medjugorje   
      Mentre una moltitudine immensa, a Roma, 
      fa ore di fila per poter pregare un istante davanti al corpo di Karol 
      Wojtyla il Grande, una notizia sensazionale rimbalza dai telefonini ai 
      siti internet, dagli Stati Uniti a Medjugorje a Roma. Dopo averne 
      verificato - da più fonti, dirette e serie - l'attendibilità, siamo in 
      grado di riferirla sebbene non sia ufficiale. 
       
      Il Papa era morto da circa quattro ore, sabato notte, quando Ivan 
      Dragicevic, uno dei sei "ragazzi di Medjugorje" ha avuto la sua 
      apparizione quotidiana a Boston, la città dove adesso vive. Là oltreoceano 
      erano le 18.40 (ed era ancora il 2 aprile). Mentre Ivan pregava, come di 
      consueto, guardando la Madonna, la giovane donna bellissima che gli appare 
      ogni giorno dal 24 giugno 1981, alla sinistra di lei è apparso il Papa. 
      Una delle mie fonti ricostruisce tutto nel dettaglio: "il Papa era 
      sorridente, appariva giovane ed era molto felice. Era vestito di bianco 
      con un mantello dorato. La Madonna si è voltata verso di lui e i due, 
      guardandosi, hanno entrambi sorriso, un sorriso straordinario, 
      meraviglioso. Il Papa continuava estasiato a guardare la Giovane Donna e 
      lei si è rivolta verso Ivan dicendogli: 'il mio caro figlio è con me'. Non 
      ha detto nient'altro, ma il suo volto era raggiante come quello del papa 
      che ha continuato a guardare il volto di lei". 
       
      Questa notizia, come si può capire, ha fatto molta impressione 
      raggiungendo anche alcune persone che stanno pregando a San Pietro sulle 
      povere spoglie mortali di Karol Wojtyla. I cristiani ripetono ogni 
      domenica nel Credo: "credo nella vita eterna". Ma ovviamente la notizia di 
      questa apparizione è veramente una cosa eccezionale, come eccezionale è il 
      fatto che esista una vita vera dopo la morte, come eccezionale è stata 
      l'esistenza terrena di questo papa e come eccezionale è il "caso 
      Medjugorje". 
       
      Molti storcono il naso per una pregiudiziale ostilità all'irrompere del 
      soprannaturale. Personalmente - per veder chiaro nei fatti di Medjugorje 
      (se sono veri o falsi) - ho fatto una mia inchiesta giornalistica che ho 
      raccolto nel libro "Mistero Medjugorje" dove - fra l'altro - ho 
      ricostruito i resoconti delle varie commissione medico-scientifiche che 
      (tutte) si sono dette incapaci di spiegare i fatti eccezionali che là si 
      verificano, innanzitutto sui sei ragazzi, nel momento delle apparizioni. 
      Così come medicalmente inspiegabili restano le guarigioni prodigiose che 
      là sono state documentate. 
       
      Fra l'altro la Madonna di Medjugorje è stata, fin dall'inizio, molto 
      decisa nel voler ricordare alla nostra generazione la realtà della vita 
      eterna, della vita definitiva che è la vita vera. Infatti già al secondo 
      giorno delle apparizioni (il 25 giugno 1981) ha tranquillizzato una delle 
      ragazze, Ivanka, ancora angosciata dalla recente morte della madre e poi 
      gliel'ha mostrata, vicina a sé. Inoltre alcuni dei veggenti testimoniano 
      di essere stati portati a "vedere" l'inferno, il purgatorio e il paradiso, 
      come ai bambini di Fatima fu mostrato l'inferno. 
       
      Uno studio approfondito di questi eventi è stato fatto da padre Livio 
      Fanzaga nei suoi libri su Medjugorje, preziosi anche per decifrare certi 
      dettagli "teologici" come la giovinezza di Maria (e del Papa), segno 
      dell'eterna giovinezza di Dio. Una splendida meditazione teologica su 
      Medjugorje di don Divo Barsotti, uscita su Avvenire, spiegava: 
       
      "con Maria appare il mondo nuovo. E' come se d'improvviso si facesse 
      visibile un mondo sempre presente, ma che abitualmente rimane nascosto; 
      come se gli occhi dell'uomo acquistassero un nuovo potere visivo. Dalle 
      apparizioni abbiamo la certezza di un mondo di luce, di purezza e di 
      amore. nella Madonna è la creazione intera che si è rinnovata. E' lei 
      stessa la nuova creazione, non contaminata dal male e vittoriosa. 
      L'apparizione fa presente il mondo redento. L'apparizione non è dunque 
      un'azione di Dio sull'immaginazione dell'uomo. Credo che non si possa 
      negare la sua oggettiva realtà. Veramente è la Vergine Santa che appare, 
      veramente gli uomini entrano in rapporto con Lei e con il suo Figlio 
      divino. La Vergine non può abbandonare i suoi figli prima della 
      manifestazione pubblica e solenne della sua vittoria sul male. Madre di 
      tutti, essa non potrebbe separarsi da noi che viviamo nella pena, 
      sottoposti ad ogni tentazione, incapaci di sottrarci alla morte". 
       
      A chi è ignaro di storia cristiana tutto questo potrà sembrare 
      incredibile, ma - come ha dimostrato lo storico Giorgio Fedalto, 
      dell'Università di Padova, nel libro Le porte del Cielo (San Paolo 
      editore) - i secoli cristiani, anche recenti, sono letteralmente pieni di 
      grazie mistiche fatte a santi o normali cristiani che confermano la realtà 
      dell'Aldilà. E' insomma la Chiesa che - a uno sguardo attento - appare da 
      secoli letteralmente immersa nel soprannaturale. Per quanto riguarda 
      Medjugorje poi, è una sfida tuttora presente: prima di prendere posizione 
      bisogna lealmente andare a vedere, indagare, studiare i fatti (come le 
      varie équipe di studiosi) con obiettività. Altrimenti si esprimono solo 
      pregiudizi infondati e si mostra solo la paura (oscurantista) di 
      imbattersi in un fenomeno che sconvolge tutte le proprie idee. 
       
      Ma torniamo alla "canonizzazione" del papa che ha fatto la Vergine stessa. 
      C'è un precedente che ebbe protagonista padre Pio. Lo ha rivelato proprio 
      di recente il Diario (appena pubblicato) del suo Direttore spirituale, 
      padre Agostino da S. Marco in Lamis. In data 18 novembre 1958 scrive: 
       
      "L'amato padre Pio vive la sua vita di preghiera e di intima unione col 
      Signore sempre, può dirsi in tutti i momenti della giornata e del riposo 
      notturno. Anche nelle conversazioni che può avere con i confratelli e con 
      gli altri, egli conserva l'interna unione con Dio. Ha sofferto alcuni 
      giorni fa un'otite dolorosa, per cui ha lasciato due giorni di confessare 
      le donne. Ha sentito tutto il dolore della sua anima per la morte del Papa 
      Pio XII (deceduto a Castelgandolfo alle ore 3,52 del 9 ottobre, ndr). Ma 
      poi il Signore glielo ha fatto vedere nella gloria del Paradiso". 
       
      Come padre Pio, i mistici incontrano sempre grandi difficoltà ad essere 
      accettati. Diceva il grande filosofo Bergson (che si convertì al 
      cattolicesimo): "Il grande ostacolo che incontreranno è quello che ha 
      impedito la creazione di un'umanità divina". Giovanni Paolo II - che è 
      stato un grande contemplativo - era invece profondamente aperto al 
      soprannaturale. Come dimostra la sua venerazione per Helena-Faustina 
      Kowalska (una delle più grandi mistiche del Novecento) che lui stesso ha 
      contribuito a far accettare (anche al S. Uffizio, negli anni Sessanta), 
      che lui ha canonizzato e per cui ha istituito la festa della Divina 
      Misericordia che - nelle intenzioni del Papa - doveva essere la chiave di 
      lettura del Novecento e della storia intera (come ha sottolineato anche 
      nell'ultimo libro, Memoria e identità). 
       
      Che la morte del Papa sia avvenuta proprio in questa festa (che inizia ai 
      Vespri del sabato) è straordinariamente significativo. 
       
      Anche perché era un "primo sabato" del mese, giorno in cui - secondo la 
      pia pratica istituita dalla Vergine di Fatima - lei stessa chiama chi si 
      affida a lei. L' "implicazione" di papa Wojtyla con Fatima del resto è 
      ormai notissima. Meno nota è la sua apertura a Medjugorje (ancora non 
      riconosciute dalla Chiesa), ma sono tantissime e univoche le 
      testimonianze. Cito due casi. I vescovi dell'Oceano Indiano ricevuti dal 
      Papa il 23 novembre 1993, a un certo punto - parlando di Medjugorje - si 
      sentirono dire da lui: "Questi messaggi sono la chiave per comprendere ciò 
      che avviene e ciò che avverrà nel mondo". E a monsignor Krieger, già 
      vescovo di Florianopolis, in partenza per il villaggio della Bosnia, il 24 
      febbraio 1990, il Santo Padre disse: "Medjugorje è il centro spirituale 
      del mondo". 
       
      Non a caso le apparizioni iniziarono all'indomani dell'attentato al papa, 
      come per accompagnare e sostenere questa seconda fase del suo pontificato. 
      Fin dall'inizio i veggenti hanno riferito che la Madonna definiva Giovanni 
      Paolo II come il papa che lei stessa aveva scelto e donato all'umanità per 
      questo tempo drammatico. La Madonna ha chiesto continuamente di 
      accompagnarlo nella preghiera, un giorno ha baciato un quadro con la sua 
      immagine e il 13 maggio 1982, un anno dopo l'attentato, ha detto ai 
      ragazzi che i nemici volevano ucciderlo, ma lei lo ha protetto perché lui 
      è il padre di tutti gli uomini. 
       
      Il "caso" (se si può chiamarlo caso) ha voluto che un anno fa fosse 
      fissato per la domenica 3 aprile 2005, a Milano, al Mazdapalace, un grande 
      raduno di preghiera dei medjugorjani. Nessuno avrebbe potuto immaginare che 
      proprio quella notte il papa sarebbe morto. Così domenica scorsa, davanti 
      a diecimila persone in preghiera per il Pontefice, padre Jozo Zovko, che 
      era il parroco di Medjugorje all'inizio delle apparizioni, ha sottolineato 
      questa misteriosa e significativa circostanza e ha voluto ricordare i suoi 
      incontri con il papa e la sua benevolenza e la sua protezione. 
       
      Sotto questo pontificato in effetti Medjugorje è diventato davvero uno dei 
      centri del mondo cristiano. Sono milioni le persone che lì hanno ritrovato 
      la fede e se stessi. In Italia è un mondo sommerso, ignorato dai media, ma 
      bastava il colpo d'occhio, domenica, al Mazdapalace, o il grande numero di 
      persone che ascoltano ogni giorno Radio Maria, per rendersi 
      conto di quanto la Regina della Pace abbia ingrandito il suo regno sotto 
      il pontificato di papa Wojtyla. 
       
      Nella giornata di sabato 2 aprile, prima della morte del papa, apparendo a 
      un'altra dei sei veggenti, Mirjana, a Medjugorje, la Madonna - secondo le 
      cronache - ha rivolto questo significativo invito: "In questo momento vi 
      chiedo di rinnovare la Chiesa". La ragazza ha osservato che era un compito 
      troppo difficile, troppo grande. E la Madonna, secondo i resoconti medjugorjani, ha risposto: "Figli miei, io sarò con voi ! Apostoli miei, 
      io sarò con voi e vi aiuterò! Rinnovate prima voi stessi e le vostre 
      famiglie, e vi sarà più facile". Mirjana le ha ancora detto: "Stai con 
      noi, Madre!". 
       
      Mentre tanti guardano al Conclave con criteri politici, bisogna chiedersi 
      se dentro la Chiesa non sia all'opera una forza misteriosa che la guida, 
      la protegge e che si manifesta per soccorrere l'umanità in grave pericolo. 
      Karol Wojtyla non aveva dubbi in proposito e per ventisette anni ne ha 
      ripetuto il nome all'umanità, affidando a lei tutto se stesso, la Chiesa e 
      il mondo. 
       
      di Antonio  Socci 
      Aprile 2005 - Il 
      Giornale 
      
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