La morte di Gesù di Nazareth:

la storia di un uomo della Storia

Possiamo tirare alcune conclusioni:

aGesù è esistito. Era un predicatore popolare ed un guaritore. Come afferma Giuseppe Flavio (nel testo autentico), egli è vissuto al tempo di Giovanni Battista (cf Antichità Giudaiche, XVIII, 5, 2; 116-119). Re, per la Galilea, era Erode Antipa, figlio di Erode il grande. Costui aveva avuto il potere da Cesare Augusto, dopo la morte di suo padre, avvenuta il 4 a.C.

b) E’ stato respinto dal senato Ebraico (Sinedrio), composto da 71 membri. Questo organismo collegiale era presieduto da Caifa, del partito dei Sadducei, che fu sommo sacerdote dal 18 d.C. al 36 d.C.

c) Fu condannato alla croce dal prefetto Ponzio Pilato. Anche di questo personaggio ora conosciamo molto: era dell’ordine equestre; risiedeva abitualmente a Cesarea al Mare. Rappresentava gli interessi di Roma in Palestina. Era comandante militare della regione ed aveva la responsabilità della riscossione dei tributi. Restò in Palestina 10 anni, dal 26 al 36 d.C.

d) Morì al tempo di Tiberio Cesare. Costui fu imperatore a Roma dal 14 d.C. al 37 d.C. Successe a Cesare Augusto. In suo onore, in Palestina, venne costruita la città di Tiberiade, sul lago di Galilea.

e) La esecuzione avvenne alla vigilia della Pasqua Ebraica. Si tratta allora di trovare quell’anno in cui esistevano contemporaneamente questi personaggi: Erode Antipa, Caifa, Ponzio Pilato, Tiberio Cesare. Si individua poi la data della Pasqua Ebraica, che cadeva il 14 di Nisan. La conclusione è stupefacente: riusciamo a stabilire la data della morte in croce di Gesù: si tratta (molto probabilmente) del 7 aprile del 30 d.C.! Viene così ad essere confermata la convinzione tradizionale che Cristo sia morto attorno ai 33 anni. Era nato infatti il 4 a.C. L’anno di nascita di Gesù fu calcolato, nel 525 d.C., dal monaco Dionigi il Piccolo, sulla base dell’anno di morte di Erode il Grande. L'ipotesi era vera e solida. Però il monaco Dionigi pensò che si trattasse del 753 dopo la fondazione di Roma; si trattava invece del 750 dalla fondazione di Roma. Ecco allora il paradosso che è solo apparente: il Cristo è nato il 4 a.C., cioè 4 anni prima di quella data che Dionigi aveva ipotizzato come anno «zero».

Sulla base delle testimonianze sopra accennate, noi possiamo fare anche un’altra serie di considerazioni:

—  ciò che ci raccontano le lettere di Paolo ed i vangeli concorda in pieno con quanto affermato da questi autori «non cristiani». In altre parole gli apostoli, i discepoli non si sono inventati la storia e la persona di Gesù. Guardano dentro gli avvenimenti ma non li falsificano; gli autori del Nuovo Testamento non ingigantiscono il «fenomeno Gesù»: secondo loro egli, da piccolo, fa il carpentiere; non esce quasi mai dalla Palestina; subisce il tipo di morte più ignominosa, quella della croce. Dobbiamo ricordare un testo biblico (Deut 21,23) che dice: «Colui che pende dal legno è maledetto da Dio!».

Dal libro:"Gesù chi sei?", di Ezio Gazzotti. Edizioni Dehoniane Bologna (1995)

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