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        A conforto
        di un ritorno penosissimo alla sensibilità, il buon Dio mi concede 
        il sorriso del mio angelo.     
        Devo aver
        sofferto tantissimo e pianto altrettanto…………………….    
        …Ora,
        mentre ero abbandonata, senza forza di muovermi e pregavo guardando il
        mio angelo ai piedi del letto, a destra - e pare pregare con me e mi
        chiedevo perché sia così ed è così vestito- sento il mio invisibile
        Maestro dirmi:     
        <<
        L’angelo custode di ogni creatura adora nella stessa il Dio che
        l’abita, se è in grazia del Signore.     
        Voi siete
        templi vivi in cui Dio abita. La colpa scaccia il divino Ospite, ma
        altrimenti ogni spirito d’uomo è il tabernacolo, chiuso nel tempio
        del vostro corpo consacrato dai sacramenti, nel quale è il Padre, il
        Figlio e lo Spirito Santo, per l’unione indissolubile delle tre
        Persone.     
        Quando la
        creatura non è più in stato di grazia, il suo angelo, piangendo,
        venera l’opera del suo Creatore. Non può più venerare altro. Ma
        poiché è opera del suo Dio, la venera così come voi venerate un luogo
        un tempo abitato da Me e poi profanato da nemici miei, ma sempre degno
        di venerazione non perché mi contenga ma perché mi ha contenuto.
        Ricorda, per capire, il sacro Cenacolo.     
        Ecco perché
        ogni angelo sta con sommo rispetto presso il suo custodito. Felice quell'angelo
        che può dire, presso una creatura:” Ti adoro mio Signore, chiuso in
        questa tua creatura” e non ha bisogno di volare in Cielo per
        incontrare lo sguardo di Dio!     
        La veste del
        tuo ti dica il carattere della sua missione presso te. Infonderti
        speranza. E’ delle tre virtù, quella che più ti va infusa, perché
        la tua croce te la sminuzza e distrugge ad ogni ora. E perciò occorre
        che dal Cielo ad ogni ora discenda a nutrirti.     
        La fede è
        sicura, forte come l’ali del tuo custode. Vivo è l’amore come il
        manto che ne orna le spalle. Ma ampia e splendente è la veste e ti
        dice: “ Spera!”.     
        Vedi che non
        sei mai sola? Lo vedi in ore di grande sicurezza nella tua condizione
        spirituale e di grande gioia. Lo vedi ora in cui gli eventi ti portano a
        dubitare completamente della tua missione e in cui la tristezza della
        solitudine spirituale ti accascia.      
        Lo vedi
        perché c’è. Sempre. E’ l’angelo del tuo Getsemani. Amalo come un
        glorioso fratello che ti ama.>> Nota
        della scrittrice: L’angelo
        è al lato destro del letto, in fondo. Sta a capo chino con sommo
        rispetto e con le braccia congiunte sul seno. Nella stessa posa che
        aveva ai primi di gennaio, credo, quando vidi il
        Paradiso……………… L’angelo
        è uguale. E’ il mio! Come è bello! Il volto di luce condensata,
        dalle linee perfette, pur stando così curvo, mi sorride. La
        sua incorporea veste pare uno smeraldo chiaro fatto abito di luce. Alle
        spalle un breve manto di un rosso chiaro, vivissimo, come di rubino
        trapassato da un raggio di sole. Le ali sono due bianchi splendori
        raccolti lungo i lati. E come è adorante! Non
        faccio che dire degli “ Angele Dei” per salutarlo e delle “Ave
        Marie” perché mi ricordo che in gennaio mi insegnava a salutare
        Maria, presente, con quella preghiera in quella sua composta e venerante
        attitudine. Forse dovrei dire dei “Gloria”. Ma penso che me lo
        farebbe capire. Maria è la sua Regina e lodando Maria si loda anche Dio
        di cui è Figlia, Madre, Sposa. Credo perciò di fare cosa gradita a Dio
        e al mio angelo custode pregando così. Ma stammi sempre presente, perché
        veramente sono alla “ tristezza di morte” di cui piangeva Gesù nel
        Getsemani…. (Quaderni del 1944-pagg.476/7-Ed. C.E.V.)  |