Santuario di "Nuestra Señora de Luján"

- Argentina -

1630

Madre dei poveri e degli umili

Nelle sconfinate distese della Pampa, cuore dell'Argentina, la Madonna scelse di fermarsi a Luján, divenendo così per sempre la Celeste Patrona del popolo sudamericano. – Preghiera alla Vergine.

Verso il 1630 giunse nel porto di Buenos Aires una caravella. La guidava un marinaio che portava con sé dal Brasile due statuette di terracotta: una, raffigurante "Nostra Signora della Consolazione", l’altra che rappresentava l’"Immacolata Concezione". Le statuette erano destinate a un portoghese che abitava a Sumampa.

Dopo tre giorni di viaggio, la carovana diretta verso il Tucumán giunge al rio Luján, dove passò la notte. All’alba i carrettieri si dispongono per riprendere il cammino, ma i buoi, per quanti sforzi facciano, non riescono a muovere i carri neppure di un centimetro.

Allora, tirano giù le casse, e i carri si muovono senza fatica. Ripetono più volte questa operazione e si accorgono che soltanto alla presenza di una cassa il carro non ne vuole sapere di ripartire. Aprono la cassa per vederne il contenuto: vi appare la piccola statua di 58 cm raffigurante l’Immacolata Concezione. Maria è rivestita di una tunica rossa e di un manto azzurro seminato di stelle, le mani sono giunte dinanzi al petto e i piedi poggiano sopra delle nuvole, tra le quali spuntano la luna e quattro testoline di Angeli.

Il disegno di Dio ormai è chiaro! La statua perciò rimane in quel luogo, nell’immensità silenziosa della Pampa sudamericana, dove viene costruito il primo Santuario dedicato alla Madonna di Luján, al quale accorrono ogni anno milioni di pellegrini da ogni parte dell’Argentina e dell’America Latina.

La grande spianata della Basilica-Santuario durante la celebrazione dell’Eucaristia di Giovanni Paolo II, nella sua Visita del Giugno 1982.

Nel cuore della Pampa

L’Argentina, come tutta l’America del Sud, è una terra affascinante e ricca di contraddizioni, di laceranti diversità che compongono il crogiuolo di razze, culture, abitudini e sentimenti di cui è impastata. A cominciare dal suo stesso assetto geografico: dai deserti del Nord alla Cordigliera Andina, dalle cascate di Iguaçù alla magnifica Patagonia, la geografia dell’Argentina, con le sue meraviglie naturali e i suoi paesaggi mozzafiato, è varia e sorprendente.

Da un lato, c’è il fascino raffinato e malinconico di Buenos Aires, la Capitale, che per il suo poeta ufficiale, Jorge Luis Borges, è eterna come l’aria e come l’acqua; dall’altro, la presenza altrettanto fascinosa della Pampa, vastissimo e pianeggiante territorio agricolo – mitica patria del gaucho – dove l’occhio si perde e dove la Santa Vergine, che privilegia sempre gli umili e i poveri della storia, scelse di porre una delle sue molte dimore nel mondo.

Non c’è luogo in Argentina, nelle case, nelle stazioni, negli uffici pubblici, in cui non sia presente la caratteristica immagine della Madonna di Luján; segno evidente della diffusione del culto e della profonda devozione del popolo argentino per la Madre di Gesù.

Luján è il luogo che registra la più alta concentrazione di fedeli di tutto il Paese. Vi si recano ogni anno circa quattro milioni di Pellegrini. L’8 Dicembre, in particolare, che è appunto festa dell’Immacolata Concezione, giungono moltissimi fedeli per unirsi alla celebrazione della solennità della Madonna, e durante tale celebrazione la statua della Vergine esce dalla Basilica e viene trasportata a braccio per le vie principali di Luján.

La Madonna senza il vestito tradizionale mostra l'Immagine di terracotta completa con 4 angeli ai Suoi piedi

La Madonna vista come si venera tradizionalmente

Ai piedi della Madre di Dio

I lavori dell’erigenda Basilica di "Nuestra Señora de Luján" cominciarono nel 1890. Si tratta di una costruzione in stile gotico, con all’interno quindici altari, e bellissime torri frontali nelle cui nicchie sono collocate le statue di sedici Apostoli. Le torri raggiungono l’altezza di 106 metri; la guglia centrale e le facciate del tetto sono in placche di rame.

Ma il luogo preferito dai numerosissimi Pellegrini che giungono a Luján è naturalmente la teca della Madonna, la cui parte superiore è comune con l’Altare Maggiore. L’immagine che ospita è del 1630 ed è la stessa che, secondo la tradizione, scelse come destinazione questo luogo fermando la marcia del carro diretto a Sumampa.

Davanti a questa Immagine benedetta di Maria [alla quale manifestarono già la loro devozione i Pontefici Urbano VIII, Clemente XI, Leone XIII, Pio XI e Pio XII], venne a inginocchiarsi anche il venerato Santo Padre Giovanni Paolo II, nel corso della sua prima Visita pastorale in Argentina, celebrando una Santa Messa al Santuario di Luján, l’11 giugno 1982.

"Figli e figlie della terra argentina, che vi trovate riuniti in questo Santuario di Luján! Rendete grazie al Dio dei vostri padri per l’elevazione di ciascun uomo in Cristo, Figlio di Dio!" – disse fra le altre cose, quel giorno, il Pontefice nella sua appassionata e vibrante Omelia –, aggiungendo: "Da questo luogo in cui il mio predecessore Pio XII credette di giungere "al fondo dell’anima del gran popolo argentino" [Pio XII, Nuntius radiophonicus occasione oblata Primi Conventus Mariani Nationalis, die 12 oct. 1947], continuate a crescere nella fede e nell’amore per l’uomo. E tu, Madre, ascolta i tuoi figli e figlie della Nazione argentina, i quali accolgono come dirette a loro le parole pronunciate dalla Croce: ‘Ecco tuo figlio! Ecco tua Madre!’ ".

Preghiera alla Vergine di Luján

Riportiamo una stupenda preghiera dedicata alla Vergine di Luján", composta dal Cardinale argentino Eduardo Pironio, il 14 settembre 1997:

"Vergine di Luján, Madre dei poveri e degli umili,
di quelli che soffrono e sperano:
Tu che hai scelto questo luogo,
nella immensità silenziosa della Pampa argentina,
per ascoltare le nostre suppliche,
rasserena i nostri cuori e parlaci del tuo Figlio:
"il Salvatore di ieri, di oggi e di sempre".
Questo luogo semplice è il cuore spirituale
del nostro popolo.

Oggi giungiamo a Te, un piccolo gruppo di discepoli,
apostoli e testimoni del tuo Figlio…
Veniamo da lontano e da vicino.
Siamo volti differenti e culture differenti,
con una lingua diversa, ma ci comprendiamo
nella stessa Parola del tuo Figlio
che dice a ciascuno: "Ecco tua Madre";
e così ti sentiamo, Maria, come Madre e Signora nostra.
Ti chiediamo solamente che ci guardi e ci ascolti.

Abbiamo molte cose da dirti,
tante pene da raccontarti, tante grazie da chiederti.
Per noi, per i nostri paesi, per le nostre Chiese locali.
Ma ci manca il tempo e ci mancano le parole.
Ci basta essere arrivati fin qui e guardarti
e sapere che tu ci guardi e ci cambi.
Siamo giovani e adulti, uomini e donne
che desiderano vivere la Chiesa nel cuore del mondo,
come il Tuo Figlio ci chiede.
Impegnati nel tempo che oggi ci è dato, vogliamo vivere
con fedeltà serena, forte e umile, uniti ai nostri Pastori
Vescovi e Sacerdoti - ai Religiosi e a tutti i fedeli laici
nella comunione della Chiesa missionaria.

Noi siamo segnati dal fuoco dello Spirito Santo
e inviati nuovamente dal tuo Figlio per annunciare
a tutte le genti la Buona Notizia del Regno:
l’amore del Padre.
Abbiamo penetrato con la fede il mondo
in cui viviamo e ci siamo impegnati a fare,
dal cuore della Chiesa-comunione, un dialogo
e un cammino di salvezza.
Avvertiamo le sfide di questo secolo che sta finendo
e le speranze che ci offre quello nuovo.

Vergine di Luján, Madre di Gesù e Madre nostra:
oggi deponiamo nel tuo cuore le nostre inquietudini
e le nostre speranze, i nostri dolori e le nostre gioie.
Vogliamo offrirti la nostra povertà, la nostra preghiera,
la nostra gioia, la nostra speranza, il nostro amore
per la Chiesa inserita nel mondo
come sacramento universale di salvezza.
Tu sai bene di che cosa abbiamo bisogno:
un grande spirito contemplativo per comprendere
la povertà degli uomini e il dolore dei popoli,
una grande disponibilità ad accogliere la Parola
di Dio e a metterla in pratica, una serena fortezza
per abbracciare la Croce del tuo Figlio
e una capacità piena di gioia nell’impegno
a servizio dei nostri fratelli.

Vogliamo amare intensamente la Chiesa
e vivere in comunione profonda con i nostri Pastori.
Che siamo oranti e missionari.
Che sappiamo accogliere la Parola di Dio
e contemplarla, metterla in pratica e comunicarla
con il fuoco dello Spirito.

Maria Santissima,
aiutaci ad essere fedeli alla nostra ora.
È un’ora "drammatica e magnifica", piena di sfide
e di speranze. C’è bisogno di fedeli laici che vivano
la santità del proprio Battesimo e l'impegno apostolico
della Cresima, che vivano con semplicità quotidiana
il Mistero pasquale, che non abbiano paura della Croce
né del martirio. Che solamente vivano con la gioia
della santità nella comunione missionaria della Chiesa.

Grazie, o Madre e Signora di Luján,
per averci ricevuti oggi nella tua casa,
per averci guardato e ascoltato,
per averci parlato e irrobustito,
per averci insegnato a essere Chiesa.
Ora noi torniamo sereni e forti,
pieni di gioia e di speranza.
Torniamo alle nostre case, ai nostri paesi,
alle nostre Chiese locali, con la certezza
che ci danno queste parole del tuo Figlio:
"Ecco tua Madre" , e portiamo nel cuore la gioia
di ripetere con te a Gesù Cristo - quello di ieri,
di oggi, e quello di sempre - queste tue parole:
"Sono la serva del Signore, si faccia in me
secondo la Tua Parola".

E ora torniamo a casa portando con noi
la tua presenza di Madre che ci dice:
"Fate quello che vi dirà".
Così ci impegniamo e così sia.
Amen!".
 

Maria Di Lorenzo

Fonte: rivista "Madre di Dio", agosto 2005

Sito internet ufficiale: www.basilicadelujan.org.ar
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