Santa Maria dei Lumi

Civitella del Trento - Teramo

La "sentinella d'Abruzzo"

Santa Maria dei Lumi, a Civitella del Tronto, ospita una miracolosa statua della Vergine; questo convento fortificato per secoli ha rappresentato il primo baluardo dello Stato Pontificio sul confine del regno di Napoli.

Costruzione di origine romanica, contiene una statua lignea della Madonna del XV secolo attribuita a Giovanni di Blasuccio.

Un Santuario tra storia e leggenda

La leggenda racconta che la costruzione del monastero di Santa Maria dei Lumi di Civitella del Tronto sia avvenuta in seguito ad un prodigio che vide accendersi tante fiammelle lungo il perimetro su cui sorse poi la chiesa. Il complesso, di assetto medioevale, è stato più volte rimaneggiato. La bella effigie, in legno policromo, è attribuita a Giovanni di Blasuccio (sec. XV).

A questa Madonna che si festeggia il 27 aprile, sono riconosciuti patronati antitempestari. 

Fonte: www.regione.abruzzo.it


Civitella del Tronto

Civitella del Tronto è stata, per lunghi anni, la sentinella d’Abruzzo e il baluardo del Regno del Meridione. Prima di arrivare al paese, sulla destra, in posizione incantevole, troviamo la maestosa mole del Convento francescano della Madonna dei Lumi, il santuario fortemente voluto da San Giacomo della Marca intorno alla metà del sec. XV.

Qui si trova una statua della Vergine con Bambino, sull’altare maggiore, quasi identica a quella della Madonna delle Grazie di Teramo e di Santa Maria in Platea a Campli. Molti esperti ritengono siano state create tutte dalla feconda mano di Giovanni il Blasuccio o da giovani della sua scuola d’arte. Restauri di dubbio gusto hanno stravolto l’assetto originale del complesso che doveva essere molto più bello.

Chiostro del Convento della Madonna dei Lumi

Oggi godiamo della vista di un chiostro trecentesco pregevole con pilastri ottagonali e un pozzo centrale a mattoni ben tenuto. Il culto della Madonna è grande. Le si attribuiscono molti miracoli e viene chiamata dei Lumi perché una storia racconta di miriadi di fiammelle che furono viste vagare e danzare nei dintorni del convento per poi sparire di colpo.

Il racconto della tradizione

Una bellissima quanto antica tradizione racconta un fatto misterioso: alcuni amici conversavano su di una collina posta di fronte all’altissimo masso calcareo tra dirupi e montagne, alla cui sommità svetta la fortezza borbonica di Civitella.

Di colpo interruppero le loro chiacchiere, abbagliati da tante luci e fiammelle che, arrivando dal fondo della valle, iniziarono a danzare ordinatamente intorno a loro per poi sparire. Da quel momento questo spettacolo si replicò più volte fino al 1663, ultimo spettatore un monsignore che cadde, ginocchia a terra, giurando di essere stato sfiorato dal soffio mistico della Vergine.

Ecco perché il Convento è dedicato alla Madonna dei Lumi o della Lumera.

Non potrebbe essere altrimenti visto il significato più profondo e teologico della figura di questa umile ragazza che divenne Madre di Gesù, il Sole di Giustizia, la Luce che illumina ogni creatura di questo mondo. Ecco, guardando la miracolosa immagine di Maria S.S. dei Lumi che tiene adagiato sulle ginocchia delicatamente il Bambino Gesù, pensi che è impossibile non credere a Dio.

E’ certo che ha fatto altri miracoli, regalando piogge provvidenziali per i raccolti in molti periodi di siccità estrema. I civitellesi piangendo imploravano acqua dal cielo. Da queste parti anche oggi sono più che mai convinti che anche in quelle occasioni, così come in tante altre dove battaglie e carestie hanno richiesto la Sua intercessione, la Madre di Cristo non ha lesinato il suo aiuto a questo borgo.

www.chieseteramane.it propone di arrivare qui non da semplici e magari frettolosi turisti domenicali, per regalarvi il fascino spirituale di un posto austero con la sua inusuale facciata a sei arcate del portico, posto in un contesto naturale di ineguagliabile bellezza, incastonato tra annosi cipressi di un vecchio cimitero.

Pensare che San Giovanni della Marca, dopo aver contribuito alla nascita del Convento di Sant’Angelo delle Donne, divenuto poi Madonna delle Grazie a Teramo, sia venuto ad edificare questo Santuario, la dice lunga sulla presenza francescana nella nostra terra. L’amore sincero e spontaneo di San Francesco per la natura, in cui si specchiava e sapeva leggere l’opera creatrice di un Dio innamorato degli uomini, si ritrova nell’animo del popolo abruzzese.

C’è da stupirsi di fronte all’azzurro terso del cielo, ai Monti Gemelli che si stagliano in fondo, irti e boscosi tra ubertose valli e colline dolcissime. Un'edicola marmorea, con un artistico Crocifisso di bronzo, apre il viale che ci porta al complesso. Ora siamo all’interno della chiesa e le sue due navate. Se avete la fortuna di incontrare il frate Conventuale con il quale abbiamo parlato davanti l’altare maggiore, potreste scoprire cose interessanti.

Ci dice che i frati, quando ancora viveva San Francesco giunsero in questa località e, grazie ai fondi di ricchi possidenti del luogo, poterono prendere possesso di questa antica “grancia” benedettina, che dipendeva dalla vicina Abbazia di Montesanto, antico insediamento monastico che la tradizione vuole creato dallo stesso San Benedetto, figura luminosa di grande santo, fiaccola di civiltà in una delle più tenebrose epoche che la storia ricordi. Lo ascoltiamo raccontare con dovizia di particolari che la navata di sinistra è quella originaria della primitiva chiesa benedettina, invita a guardare l’altare ligneo stile rinascimentale, le decorazioni pregiate del presbiterio e gli affreschi della cupola dedicata a Sant’Antonio. Svela che accanto a due sepolcri dedicati a figure civitellesi di grande spessore culturale, si trovano le spoglie del Beato Liberato nato qui e vissuto per lunghi anni in completa dedizione a Dio a Tocco da Casauria. Si resta attoniti, colpiti dal gioco di ombre e luci che esalta la semplice purezza di questo interno, tappa obbligata per chiunque sia capace di trarre emozioni dal bello dell’arte. Chiediamo di visitare il chiostro e anche qui ritrovo la semplicità francescana e la perfetta letizia, caposaldo della filosofia di vita del Santo.

Al centro la cisterna ad impreziosire un ambiente accattivante. Il fratino parla ancora della storia del convento costantemente legata a quella del paese. E ciò non soltanto per gli aspetti religiosi e culturali, ma anche per quelli civili e militari, essendo i frati stati chiamati negli eventi bellici, loro malgrado, a far quasi da controparte nei confronti della fortezza. Ogni assedio posto a Civitella ha sempre disastrosamente coinvolto il complesso, spesso sede dei comandi attaccanti e bersaglio dei contro-bombardamenti dalla fortezza.

Il Santuario ha subito nei secoli numerosi restauri, soprattutto dopo gli assedi ottocenteschi.

Santa Maria dei Lumi attende impaziente una vostra visita.
 

Fonte: www.chieseteramane.it

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