Ave,
tu che hai portato in grembo
la
guida per gli erranti;
ave,
tu che hai generato
il
liberatore dei servi;
ave,
propiziatrice del giusto giudice;
ave,
perdono per chi ha negato e si è pentito;
ave,
rifugio per chi dispera;
ave,
amore sovrastante ogni desiderio;
ave,
sposa illibata!
Mirando il parto non terreno
rendiamoci stranieri al mondo
volgendo la mente al cielo…
L’Altissimo
apparve sulla terra come un poverello
desideroso di trarre in alto
quanti proclameranno:
alleluja!
La
venuta di Dio in terra
non comportò
mutamento di luogo;
nacque il figlio della Vergine;
ella, avendo accolto Iddio,
sentì dire così:
ave,
sede del Dio infinito;
ave,
porta dell’augusto mistero;
ave,
monito inascoltato degli infedeli;
ave,
vanto sicuro dei credenti;
ave,
veicolo santissimo
di
chi sta al di sopra dei cherubini;
ave,
dimora perfetta
di
chi sta al di sopra dei serafini…
Tutte le schiere degli angeli
furono commosse dalla grandezza dell’opera
dell’incarnazione.
Il
Dio inaccessibile
vedevano, divenuto uomo uomo accessibile a tutti
e
stare in mezzo a noi
e
da ognuno ascoltare:
alleluja!
Noi vediamo i retori superbi
divenuti muti come pesci,
o
Madre di Dio.
Sono incapaci di spiegare come
Tu
resti ancora vergine pure avendo partorito.
Noi invece, che poniamo la nostra gioia
nel contemplare il mistero,
proclamiamo con fede:
ave,
dimora della sapienza di Dio;
ave,
tesoro della provvidenza;
ave,
tu che riveli la stoltezza dei retori;
ave,
perché divennero folli i ragionamenti sottili;
ave,
tu che frantumi i sofismi dei pagani;
ave,
perché appassirono i poeti dei miti;
ave
ave, tu che ricolmi le reti dei pescatori;
ave,
tu che sollevi dall’abisso dell’ignoranza;
ave,
tu che a molti la verità fai risplendere;
ave,
barca di quanti bramano essere salvi;
ave,
porto dei naviganti di questa vita;
ave,
sposa illibata!
Il
creatore di tutte le cose
volendo salvare il mondo,
di
sua volontà venne nel mondo.
Egli, Dio, sebbene nostro pastore,
per noi, apparve tra noi quale uomo.
Avendo così richiamato il simile al simile,
egli, Dio, ascolta:
alleluja!
Sei difesa di vergini,
o
Vergine Madre di Dio,
e
di quanti ricorrono a te.
Il
creatore del cielo e della terra
Ti
fece così immacolata,
per abitare nel tuo grembo
e
insegnare a tutti a cantarti:
ave,
colonna della verginità;
ave,
porta della salvezza;
ave,
iniziatrice di nuova progenie;
ave,
tu che mostri la divina bontà;
ave,
tu che hai dato vita nuova
a
quanti furono generati nell’errore;
ave,
tu che hai ridato retto sentire
a
quanti furono privati della ragione,
ave,
tu che sconfiggi chi perverte le menti;
ave,
tu che generi chi promuove la castità;
ave,
talamo di pure nozze;
ave,
tu che unisci i credenti al Signore;
ave,
educatrice soave di vergini;
ave,
o tu che adorni le anime sante
per mistiche nozze;
ave, sposa illibata!
Cade ogni canto
che tenta adeguarsi alla tua infinita misericordia.
Se inni, quanti vi sono granelli di sabbia,
ti cantassimo, o re,
mai potremmo uguagliare degnamente
ciò che hai donato a noi, che ti acclamiamo:
alleluja! |