Intervista a Nathalie Mukamazimpaka

di padre Gianni Sgreva - 2 giugno 2003

Il miracolo del sole

L'intervista a Nathalie Mukamazimpaka

Tratto dal libro:

"Le apparizioni della Madonna in Africa: Kibeho"

di padre Gianni Sgreva - passionista -

Ed. Shalom, 2004

- L'autore del libro, su invito del vescovo di Gikongoro, mons. Misago, è sceso con il card. Crescenzio Sepe in Rwanda per partecipare a Kibeho all'inaugurazione del santuario delle apparizioni della Madonna. Riportiamo l'intervista che la veggente Nathalie gli ha concesso il 2 giugno 2003 -

E' stata indiscutibilmente una giornata memorabile quella del 31 maggio 2003 a Kibeho. Il cardinale Crescenzio Sepe, prefetto della congregazione romana per l'evangelizzazione dei popoli, era venuto a nome del S.Padre, Giovanni paolo II, a presiedere la liturgia di consacrazione del nuovo santuario di Kibeho, in onore di Nostra Signora Addolorata. Alla presenza di varie decine di migliaia di persone, qualcuno si è azzardato a stimare la folla di 100.000 presenze, con la partecipazione al completo di tutti i vescovi rwuandesi con il nunzio apostolico mons. Salvatore Pennacchio, con quattro vescovi del Congo, di uno del Burundi e un altro del Tanzania, concelebranti  circa duecento sacerdoti, si è svolta una cerimonia solennissima iniziata intorno alle dieci del mattino e conclusasi verso le quattro del pomeriggio.

Tutti, poi, mentre iniziava a snodarsi la processione che recava i concelebranti al santuario, sono stati spettatori di uno spettacolo insolito manifestatosi nel cielo.

Il Miracolo del Sole

Il sole brillava all'orizzonte ed era insolitamente ben osservabile ad occhio nudo. Attorno al sole un altro disco bianco, che poteva sembrare la luna, volteggiava danzando intorno al sole con piroette ad "esse", interminabili. Per qualche secondo il movimento, stranissimo, cessò, per poi riprendere ancora in modo più vorticoso.

Erano le 10,07 del mattino, in piena luce, e il tutto durò per 8 minuti fino alle 10,15. Si è pensato che fosse la luna che giocava in modo inusuale attorno al sole. Ma quel giorno la luna era costituita da un disco assai fine, era la luna crescente, mentre la luna apparsa in pieno mattino era una sfera piena e ben visibile. Sappiamo che la luna presenta delle oscurità, mentre la luna del mattino del 31 maggio era bianchissima e brillante, si direbbe come il sole attorno al quale volteggiava, con nessuna ombra. Sembrava un piccolo sole attorno al gran sole. Quella visione lasciò per un attimo sgomenti, ma poi, visto il protrarsi del fenomeno, veniva facile di pensare che il sole facesse festa con la luna per accompagnare la terra di Kibeho nella più gran festa della Nyina wa Jambo che fosse stata celebrata dall'inizio delle apparizioni. La processione dei vescovi e dei sacerdoti si fermava spontaneamente per ammirare lo strano fenomeno: forse, come qualcuno aveva detto, il sole e la luna cantavano nel cielo l'amore di Maria per Gesù e di Gesù per Maria?

Gesù e Maria gioivano per quel luogo che di lì a poco il card. Sepe, dinanzi a quella folla sterminata, si era augurato che avesse accolto la missione di diventare un luogo di pace e di riconciliazione per tutti. Quella terra, la stessa sorvolata più volte dalla presenza di Maria e che nell'aprile del '94 e nell'aprile del '95 aveva visto tanto sangue sparso per causa di mani fratricide!

L'intervista a Nathalie Mukamazimpaka

 

Il lunedì 2 giugno per proposta del vescovo, mons. Misago, con un altro sacerdote, l'abbé Modeste Nisanze, rettore del seminario minore di Cyia, diocesi di Burbanza, Burundi, salii di nuovo a Kibeho, per pregare la Madonna e per incontrare la veggente Nathalie Mukamazimpaka.

Quel lunedì pomeriggio c'era un gran silenzio a Kibeho. All'interno del santuario un gruppetto di ragazze recitava il Rosario. Nathalie, con un gran sorriso, pieno di sensibile gioia ci accolse, rendendosi disponibile per una conversazione con lei, per tutto il tempo che avessimo voluto e su tutti i temi che ci avessero interessato. Ci sedemmo in una stanzetta della piccola casa parrocchiale dirimpetto al santuario.

"Come hai vissuto, Nathalie, la festa dell'inaugurazione del santuario, e che cosa hai provato?".

"Tanta gioia. Ho sentito che era una gioia per tutta la Chiesa".

"E del tuo incontro con il cardinale Sepe al termine della Messa?".

"Sentivo che egli è stato per me il rappresentante del S.Padre, ed egli nel breve colloquio mi ha confidato varie intenzioni di preghiera per la Chiesa e con riferimento al suo servizio nella Chiesa stessa".

"Ma entriamo ora nei ricordi. Tu hai avuto la tua prima apparizione della Madonna il 12 gennaio 1982. Puoi farcene ora una ricostruzione, soprattutto indicando gli elementi più significativi che hanno caratterizzato quella giornata che ha segnato da allora la tua vita?".

"Mi ricordo che sulle prime ho avuto una gran paura che lasciò in seguito il posto alla gioia. A darmi la gioia fu la Vergine Santa".

Nathalie nella sua risposta non mise in ordine i vari elementi e passaggi che si susseguirono nelle varie apparizioni e come li descrisse ordinatamente nel suo diario. Nathalie insisteva sulla gran paura che la invase nel suo primo impatto con la vergine, che nella prima apparizione tra l'altro non si diede a vedere, ma semplicemente si fece sentire.

"Quando iniziò la prima esperienza, io stavo pregando. Ho visto come una gran luce, accecante, dinanzi a me, nell'aria, che mi avvolse. In quella luce c'era la Vergine Maria, una bella figura, a braccia aperte, con la tunica bianca e un mantello azzurro che le scendeva fino ai piedi che restavano invisibili".

Nel diario Nathalie scrisse che nella prima apparizione del 12 gennaio 1982 in un primo tempo udì una voce fuori campo. Nella seconda fase dell'esperienza del medesimo giorno le parve di vedere una specie di figura umana non bene identificabile. Solo il giorno seguente, 13 gennaio, la Madonna si fece riconoscere dicendo il suo nome.

"Ti ricordi quali sono state le prime parole della Madonna?".

Nathalie, esulando da una ricostruzione meticolosa degli avvenimenti che la interessarono, nel rispondere andò subito al cuore del messaggio che le rivolse la Madonna e sul quale la Vergine insistette in vari modi in tutte le apparizioni durate quasi due anni:

"Nathalie, prega per il mondo, perché il mondo è cattivo!".

"E tu cosa hai provato nel sentire quelle parole?".

"Ancora tanta paura. Ma quando disse: "Nathalie, figlia mia...", allora provai una grande gioia nel sentire pronunciato il mio nome dalle sue labbra".

"Ma tu ti sei chiesta perché la Madonna ti veniva a chiedere questo compito?".

"In realtà io rimasi colpita dalle parole che la Madonna continuò a rivolgermi: "Ti chiedo la preghiera, la penitenza. Nella tua vita dovrai soffrire molto. T'invito ad attaccarti ai beni del cielo, perché i beni della terra passano presto!".

"E ti ricordi di altre parole che la Madonna ti ha rivolto?".

"Quando la sentii per la prima volta, Lei mi disse: "Ti dirò chi sono quando verrò un'altra volta. Ora prega, perché ti abbia a benedire".

Ed è vero, la Madonna rivelò la sua identità a Nathalie, come dicemmo sopra, l'indomani, il 13 gennaio.

"E quanto durò la prima apparizione del 12 gennaio?".

"Una quindicina di minuti, verso le 20.00".

"E la seconda apparizione?".

"Avvenne il giorno seguente, il 13 gennaio, verso le 21.00, accanto al mio letto in dormitorio".

"Ti ha rivelato il Suo nome?".

"Sì, nella seconda apparizione, la vergine mi ripeteva le cose del giorno prima, aggiungendo: "Nathalie, non avere paura, è la Madre di Dio che ti parla...!".

"Tu avevi chiesto qualcosa alla Madonna nella seconda apparizione?".

"Le chiesi come avrei dovuto pregare, perché già pregavo per il mondo!".

"E la Vergine cosa ti rispose?".

"Mi ripeté il messaggio del giorno innanzi".

"E tu le avevi chiesto spiegazioni?".

"Io le chiesi spiegazioni, ma Lei non mi rispose. In effetti, io poi ho vissuto molte sofferenze".

"Quali?".

"Sofferenze fisiche, morali. Il lungo digiuno del febbraio 1983".

(... durante 14 giorni, senza acqua sotto il sole africano (16 febbraio - 2 marzo 1983): una sfida per la medicina. I medici sapevano che in casi simili la morte sopravviene al sesto giorno...).

"E quando la Madonna ti disse che il mondo corre il rischio di cadere in un baratro, tu cosa hai provato?".

"La mia tristezza era immensa".

"Ma, a proposito della scuola, è stata la Madonna a chiederti di interrompere gli studi?".

"Sì, è stata proprio lei, nel mese di maggio 1982. E così, arrivando il mese di ottobre di quell'anno, io non continuai più la scuola. Anzi nell'ottobre di quell'anno la Madonna mi diceva che avrei sofferto tanto e che sarei passata attraverso un cammino di grandi sofferenze".

"Ma tu hai preso questa decisione da sola e con la Madonna o ti sei anche confrontata con il tuo padre spirituale e con il vescovo?".

"Ma certo, io dicevo tutto al parroco di Kibeho, l'abbé Jean Marie Vianney Sebera, e con il vescovo di Butare, mons. Gahamanyi. Essi mi hanno fatto riflettere su questa decisione, ma poi mi hanno lasciato fare come mi sentivo ispirata, anche se in un primo tempo il vescovo mi chiese di continuare la scuola".

"La Madonna ti chiedeva anche di uscire a pregare nella notte?".

"Sì, e questo fu per più di un anno, anche quando ero malata, la Madonna mi chiedeva di alzarmi nel cuore della notte, uscire nel bosco e pregare per il mondo".

"La Madonna ti ha fatto vedere le scene della Passione del Signore affinché s'imprimessero nel tuo cuore. Quale immagine hai ora nel tuo cuore della Passione di Gesù?".

"La Passione del Signore fin dall'inizio la Madonna me l'ha fatta esperimentare. Quando si è nella sofferenza, ad esempio si è malati, è più facile incontrare il Signore. Ogni sofferenza come partecipazione alla Passione si trasforma in momento preparatorio all'incontro con il Signore".

"Tu senti che la Madonna ti ha chiesto di rivivere la Passione di Cristo?".

"Poiché Gesù ha accettato la sofferenza, questo porta anche noi ad accogliere la missione di vivere la sofferenza per la salvezza del mondo! Soprattutto durante la Quaresima mi è dato di esperimentare la Passione del Signore. D'altronde anche per salvare la propria anima si deve passare attraverso la sofferenza".

"Ci vuoi parlare di quello che è accaduto il 15 agosto 1982?".

"Quel giorno la Madonna apparendo anche a me oltre alle altre veggenti, mi ricordò che la gente non crede, non obbedisce, non rispetta i comandamenti. Insistette ricordando che il mondo era diventato cattivo e che le persone vivono nel vuoto. Il 15 agosto 1982 a me non si fece vedere in pianto, ma molto triste. Sono stata io a vederla per prima. Si fece vedere invece in lacrime ad Alphonsine. La Madonna mi disse, facendomi vedere un abisso in cui molti uomini erano sommersi: "Il mondo corre verso la rovina... Il mondo è sempre più cattivo!".

"La Madonna ti ha parlato anche dei consacrati e delle consacrate nella vita religiosa?".

"Sì, mi ha detto che i consacrati non rispettano i voti. Chiede loro di essere fedeli agli impegni della vita religiosa che si sono assunti!".

"Che immagine hai della Madonna?".

"Mi resta impresso il Suo sorriso".

"Quando ti rivolgi a Lei, come la chiamavi o come la chiami?".

Nathalie non riusciva ad afferrare bene la domanda. Ha voluto a questo punto che l'abbé Modeste che mi accompagnava le traducesse la mia domanda, rivoltale in francese, in lingua rwuandese.

"Oh, sì, la chiamo Mamma!".

"Che immagine ti sei fatta della Madonna? Tu sai che ogni figlio ha un'immagine della sua mamma che porta nel cuore. Qual è l'immagine che ti sei fatta della "Mamma" del cielo?".

"Mi viene in mente quando Gesù diede sua Madre Maria a San Giovanni perché gli facesse da mamma. Della Madonna io ho l'immagine di Colei che soffre perché vede che noi non ci comportiamo come figli".

"Tu cosa vorresti che gli altri sapessero della Vergine Santa, della Madonna?".

"Vorrei che tutti sapessero che noi siamo tutti figli della Vergine Maria, che Lei ci ama tutti, anche coloro che non l'accettano. Lei ci domanda di pregare per coloro che non pregano!".

"Ti preme di dirci qualcosa d'altro?".

"Vorrei insistere sull'invito che la Madonna ci ha rivolto alla conversione, a recitare il Rosario".

"E dell'Eucaristia, ha detto qualcosa la Madonna?".

"Ha chiesto di partecipare alla S.Messa, come pure di accostarsi alla Confessione con le buone disposizioni. Ha insistito perché non si riceva l'Eucaristia in peccato. Ha chiesto di meditare sulla Parola di Dio. Varie volte è ritornata, poi, a chiedere una cappella qui a Kibeho".

"Quante apparizioni pensi di aver avuto?".

"Ho avuto più di trenta apparizioni pubbliche della Madonna. Quando dico pubbliche, mi riferisco alla presenza di tanti testimoni o della folla. Mentre le apparizioni che la Madonna mi ha fatto in privato sono incalcolabili. Di apparizioni private ne ho avute fino al 1988. Anche negli anni successivi. Ricordo, ad esempio bene, quella del gennaio 1994, prima dei massacri dell'aprile di quell'anno".

"Tu eri presente al genocidio dell'aprile 1994?".

"Io mi trovavo proprio qui dove stiamo ora parlando. Poi, alla sera del secondo giorno, il 15 aprile 1994, sono fuggita. Il 14 aprile io mi trovavo qui nella casa parrocchiale con due ragazzi ed un'amica che quel 14 aprile erano venuti a farmi visita. I massacratori tentarono invano di abbattere la porta della casa. Noi impauriti restammo dentro nascosti. Si sentivano spari, colpi, urla, pianti, grida. Insomma un inferno. Quando l'indomani, nel pomeriggio non sentimmo più nulla, ci azzardammo ad aprire la porta. Non c'erano più le migliaia di cadaveri, tutto era rosso per il sangue che scorreva. I corpi erano stati sepolti nelle fosse comuni. Anche i preti e le suore erano partiti. Io chiesi un segno alla Madonna, che cosa avrei dovuto fare. Verso le 18.30, inaspettatamente si presentò una macchina davanti alla casa parrocchiale che ci portò tutti e quattro nel vescovado di Gikongoro, dove fummo accolti come ospiti dal vescovo mons. Misago. Dopo due o tre settimane, lasciai Gikongoro per Bukavo, in Zaire, dove fui ospite delle Monache Trappiste di Murchesa. In seguito (Nel 1996!ndr.) passai nel convento delle Suore Figlie di Maria Regina degli Apostoli".

"Quando sei tornata a Kibeho?".

"Alcuni anni dopo, l'8 dicembre 1996 tornai a Kibeho, dove mi trovo tuttora per compiere quanto la vergine mi ha chiesto di fare!".

Ci congedammo da Nathalie, pregando insieme, chiedendo insieme alla Madonna, di essere fedeli ai Suoi messaggi. Poi lei, sempre sorridendo, ci accompagnò alla macchina dove l'autista di mons. Misago ci attendeva per ridiscendere al vescovado di Gikongoro.

A destra la veggente Nathalie con l'autore del libro, P. Gianni Sgreva: 2 giugno 2003

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