Il Santuario di

"Nostra Signora di Peñafrancia"

- Filippine -

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Origini della devozione:

apparizione della Madonna nel 1429 in Spagna

L’immagine di "Nostra Signora di Peñafrancia" con il Bambino Gesù.

Il popolo filippino tutto di Maria

La Madonna di Peñafrancia [Filippine] è un bellissimo esempio di devozione mariana del popolo filippino, che venera la Madre di Dio con affetto semplice e profondo, nel cuore di un Continente che ancora poco conosce Cristo.  

Il Cristianesimo è nato in Asia, eppure quasi l’80% dei Non-Cristiani del mondo vive proprio in questo immenso Continente. Secondo le statistiche più recenti, i Cattolici presenti in Asia sarebbero appena il 2,76% della popolazione, con punte minime nel Bangladesh (0,18%) e in Thailandia (0,41%). Ciò vuol dire che su circa tre miliardi di abitanti, l’Asia non conta più di 90 milioni di Cattolici. In tale panorama statistico assai poco confortante vi è però un’eccezione, rappresentata dalle Isole Filippine, le quali da sole contano ben 55 milioni di Cattolici.

Le Filippine sono la Nazione-guida del Cattolicesimo in Asia; e il popolo filippino, bisogna dirlo, ha una particolarissima devozione per Maria. Il Santuario della Madonna di Peñafrancia [o "de la Peña de Francia"], costruito a Naga City originariamente nel 1876-1877, è uno dei più importanti Centri di devozione mariana delle Filippine.

Storia di una nascita "miracolosa"

Secondo la tradizione, la storia di questo Santuario mariano ha inizio nel XV secolo, e in un posto molto lontano dalle Isole asiatiche, in Francia, dove un umile fraticello francescano, di nome Simon Vela, fu un giorno favorito di un’Apparizione della Madonna.

La ‘Bella Signora’ gli chiese di andare in un luogo chiamato "Peñafrancia". Il buon frate si recò immediatamente dal suo Superiore e gli confidò la rivelazione ricevuta. Il Superiore gli disse che quel luogo si trovava in Spagna; ma gli diede ugualmente il permesso di recarvisi. Per tre anni fra Simon peregrinò per la Spagna cercando questa località chiamata "Peñafrancia", ma inutilmente. Se ne tornò allora sconsolato in Francia, al suo Convento; ma dopo poco tempo ecco di nuovo la Madonna che gli appare e lo invita nuovamente a cercare "Peñafrancia". Di nuovo il fraticello si reca dal suo Superiore, il quale si fida ancora di lui e per la seconda volta gli concede il permesso di cercare questa misteriosa località.

La statua della "Madonna di Peñafrancia" rivestita con manto preziosamente ricamato, nelle occasioni di festa in suo onore.

Dopo oltre un mese di faticose ricerche, finalmente fra Simon incontrò alcune persone che lo condussero fino nelle vicinanze di una grande montagna rocciosa. Gliela indicarono, dicendo: "Quella si chiama Peñafrancia. Il suo nome – che significa ‘Montagna di Francia’ – risale al tempo dell’invasione della Spagna da parte dei Musulmani. Molti fuggirono dai paesi e dalle città, e si rifugiarono sulla montagna, portando con sé le più venerate statue ed immagini sacre delle loro chiese. Poiché i Francesi vennero in aiuto degli Spagnoli e, proprio nei pressi della grande montagna, sconfissero l’esercito musulmano, quella stessa montagna venne chiamata ‘Peñafrancia’, in onore dei Francesi che combatterono al fianco degli Spagnoli per respingere l’invasore".

Il buon fraticello si incamminò subito verso la montagna. Giunto in prossimità della vetta, fu sorpreso dal buio e, vinto dalla stanchezza, si pose a dormire in una piccola grotta. Mentre era immerso nel sonno si scatenò una violenta tempesta, con tuoni e lampi. A un certo punto una pietra, della grandezza di un pugno, si staccò dalla cima della grotta e andò a colpire fra Simon proprio sulla fronte. Svegliandosi di soprassalto, egli si ritrovò con la faccia tutta coperta di sangue. Noncurante del dolore, si fasciò allora la fronte alla meno peggio e riprese il cammino verso la cima del monte. Poco prima della vetta, ecco che all’improvviso venne abbagliato da una fulgidissima luce e poi, avvolta in questa luce splendida, gli apparve nuovamente la Madonna con il Bambino, proprio quella stessa che per due volte l’aveva invitato a cercare la località chiamata "Peñafrancia".

La Madonna gli disse allora di scavare in quel luogo, fino a che non avesse trovato un tesoro; poi scomparve. Pieno di indescrivibile gioia, il frate tornò subito al villaggio ai piedi della montagna e lì si mise a cercare delle persone di buona volontà che lo aiutassero a scavare, come la Madonna gli aveva chiesto. Gli unici "aiutanti" che riuscì però a trovare furono due malati. Saliti insieme sulla montagna, fino al luogo dell’Apparizione, cominciarono a scavare e, tolto il grande masso che ostruiva una grotta, rimasero sbalorditi al vedere che dentro vi era una bellissima statua della Madonna con il Bambino, esattamente come fra Simon aveva visto nelle precedenti Apparizioni. Immediatamente i due aiutanti furono guariti dalle loro malattie ed anche fra Simon fu guarito dalla ferita sulla fronte. Da quel momento, le grazie ed i miracoli, avvenuti in quel luogo per intercessione della Madonna, si moltiplicarono in un modo veramente sbalorditivo. Era il 19 maggio 1434.

Il francescano si mise allora al lavoro e, con l’aiuto del popolo, edificò in quel luogo una Cappella ponendovi dentro la statua miracolosa, affinché i pellegrini potessero venerarla. La devozione popolare crebbe fino al punto che il Papa affidò quel luogo ai Domenicani, che ancora oggi sono lì, ed officiano il Santuario della "Madonna di Peñafrancia", divenuta nel 1966 la Patrona della provincia di Salamanca.

"Madonnina" biancovestita, tra volti devotissimi di donne filippine.

Nostra Signora di Peñafrancia delle Isole Filippine

Mentre la fama dei miracoli della Madonna di Peñafrancia si diffondeva in tutta la Spagna e oltre, nel XVI secolo Magellano scopriva le Isole Filippine. Dopo di lui giunsero in loco molti Missionari, tra cui gli Agostiniani, i Francescani e i Domenicani. Questi ultimi aprirono ben presto una Università dedicata a San Tommaso.

In questa Università, nei primi anni del 1700, studiava per diventare Sacerdote il giovane Miguel Robles de Covarrubias. Era un giovane molto dedito allo studio e, un bel giorno, come premio per il suo profitto scolastico, ricevette dal professore un regalo: un libro dove era narrata la prodigiosa storia del Santuario spagnolo di Peñafrancia. Subito nacque nel suo cuore una tenerissima devozione verso la Madonna venerata con quel titolo, la cui immagine era fedelmente riprodotta nel libro stesso. Egli la pregò affinché gli ottenesse la guarigione fisica, poiché era ammalato e assai debole. Avendo quindi ottenuto dalla Madonna il miracolo della guarigione voleva costruire a Manila una Chiesa in suo onore, come ringraziamento per la grazia ottenuta. Ma il Vescovo gli fece sapere che, essendoci a Naga urgente bisogno di Sacerdoti, la sua Ordinazione sacerdotale sarebbe stata anticipata, dopo di che egli avrebbe dovuto trasferirsi in quel posto.

Arrivato dunque nel luogo della sua missione, il primo progetto che il Sacerdote novello cercò di realizzare fu naturalmente quello della Chiesa dedicata a Nostra Signora di "Peñafrancia". Quando però si trattò di riprodurre l’immagine della statua miracolosa, così come era raffigurata nel suo libro, lo scultore incaricato dell’opera si trovò in grande difficoltà perché non riusciva in nessun modo a riprodurre lo stesso colore dell’originale. Allora gli venne in mente di provare con il sangue: e non trovò niente di meglio che prendere un cane e, dopo averlo ucciso, prelevargli il sangue per colorare la statua.

Ma accadde un fatto veramente straordinario: dopo aver buttato nel fiume la carcassa del cane morto, lo videro nuotare verso la riva e tornare vivo e vegeto alla casa del padrone. Tutti rimasero sbalorditi, inclusi i due Padri domenicani che assistettero alla scena; don Miguel considerò quel fatto straordinario come un segno di origine divina e subito ne stese una relazione scritta che inviò al Santuario di ‘Nostra Signora di Peñafrancia’, in Spagna. Questo prodigio fu il primo di una serie ininterrotta di grazie e miracoli che avvennero in quel luogo, per intercessione della Madonna venerata con il titolo di "Nostra Signora di Peñafrancia".

Una devozione profonda

La festa della Madonna di Peñafrancia nelle Filippine ricorre ogni anno il terzo Sabato del mese di Settembre. In quella occasione, una copia della statua viene portata in processione per le strade di Naga City.

Prima di ritornare nella sua Basilica, la statua si ferma per qualche giorno nella Cattedrale di Naga, mentre una folla di fedeli, giorno e notte, rimane in continua preghiera. La statua della Madonna viene infine riportata in Basilica con una solenne processione lungo il fiume: in quel giorno il concorso di popolo raggiunge il suo apice, segno di una devozione straordinariamente profonda e sincera dei Filippini per la Madre di Gesù.

Nei primi Anni Ottanta fu costruita la nuova Chiesa, assai più grande della prima, dove ancora oggi si può venerare la miracolosa statua della "Madonna di Peñafrancia". Ma nel 1983 accadde un episodio piuttosto increscioso: la statua della Vergine fu trafugata nottetempo, con grande sgomento di tutti i fedeli. Poiché tutte le ricerche della Polizia locale risultarono inutili, il Vescovo indisse una veglia di preghiera a cui partecipò moltissima gente. Si implorò l’aiuto divino per ritrovare la venerata statua della Madonna e, dopo qualche settimana, effettivamente, la si ritrovò nel Palazzo Arcivescovile di Manila, restituita da mani ignote.

La statua fu collocata nella nuova Chiesa costruita proprio in suo onore, che adesso è Basilica Minore. Il Papa Giovanni Paolo II si è recato a venerare l'immagine di ‘Nostra Signora di Peñafrancia’ durante la sua Visita pastorale alle Isole Filippine, avvenuta fra il 17 e il 22 Febbraio 1981, apprezzando molto la fede semplice e profonda del popolo filippino ed il loro sincero affetto per la Madre di Dio venerata nel Santuario di Naga, luogo privilegiato di spiritualità mariana.

Maria Di Lorenzo

Fonte: rivista "Madre di Dio", luglio 2005

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