Madonna della Caravina - Valsolda

11 maggio 1562

La Madonna della Caravina si affaccia sul lago di Lugano, al confine con la Svizzera, ma ha da sempre un legame particolare con la diocesi di Milano. È uno dei santuari più belli della provincia di Como e la sua storia non è da meno...

Il grazioso e devoto Santuario della Madonna della Caravina si trova sulla strada che collega Lugano e Porlezza, sulle rive del Ceresio. Il Fogazzaro nel "Piccolo Mondo Antico" ha cantato in modo romantico, la bellezza poetica del posto dove sorge il Santuario, proprio al limitare della Valsolda, l’unica terra d’Italia che seppe per oltre un millennio, custodire inviolata la libertà e l’indipendenza. Dai tempi di Carlo Magno fino al 15 Maggio 1783, quando fu dolorosamente annessa all’Austria, la Valsolda si resse sempre a libero Comune sotto l’alta sovranità dell’Arcivescovo di Milano che tuttora porta il titolo di "Signore della Valsolda".

Nel punto dove, fra il verde chiaro degli ulivi e quello più cupo dei cipressi, biancheggia il Santuario e dove il monte sembra protendersi sul lago quasi a contemplarne la severa bellezza, esisteva fin dagli inizi del 1500 una rozza cappelletta campestre che aveva dipinta sullo sfondo la Madonna Addolorata con Gesù morto sulle ginocchia. Nel 1530, un fuoriuscito valsoldese, sfuggito alla giustizia, aveva potuto salvarsi varcando il confine italo-svizzero. Arrivato alla cappelletta della Caravina, le autorità sanitarie della Valsolda lo sottoposero per misura precauzionale ad una rigorosa quarantena. Purtroppo il poveretto era infetto da peste bubbonica. Consunto dall’inedia e rifuggito da tutti, l’infelice passava le lunghe ore della giornata all’interno della cappelletta a domandare conforto a Colei che i Padri della Chiesa chiamano "Pubblico Ospedale dei poveri peccatori". Un giorno vide in sogno la Madonna della Caravina, prendere vita, avvicinarsi a lui e fargli quello che il Buon Samaritano fece al viandante di Gerico. Svegliatosi, s’accorse d’essere guarito. Il sogno era diventato realtà. Pochi anni dopo accadrà il miracolo che darà origine al Santuario odierno.
 
GLI EVENTI MIRACOLOSI

L’undici Maggio 1562, lunedì dopo l’Ascensione e primo giorno delle Rogazioni secondo il rito ambrosiano, verso mezzogiorno, terminata a Cima la processione di penitenza, i fedeli facevano  ritorno alla spicciolata alle loro case. Due donne, Pedrina di Cortivo e Beltramina Mazzucchi, alla Caravina, vollero entrare nella cappelletta per salutare la Madonna. Con loro grande meraviglia, arrivate La videro piangente da entrambi gli occhi.

In breve, si sparse la notizia: "La Madonna della Caravina piange!".

Altri miracoli confermarono, il giorno stesso, il pianto miracoloso della Vergine: una donna di Oria, malata ad una gamba da parecchi anni, guarì improvvisamente. Tre giorni dopo, due sacerdoti ammalati, guarirono celebrando la S. Messa. Un povero sordo, oltre ad ottenere la guarigione, vide un turbinio di piccole stesse attorno all’immagine miracolosa della Madonna. Questi ed altri miracoli arrivarono all’orecchio dell’Arcivescovo di Milano, che era allora S.Carlo Borromeo. Egli ordinò l’indagine canonica per stabilire l’autenticità dei miracoli. Il risultato fu che l’Autorità Ecclesiastica dichiarò miracoloso il quadro della Caravina ed ordinò la costruzione del Santuario.

QUATTRO SECOLI DI ARTE E DI DEVOZIONE

Il nuovo Santuario fu visitato due volte da S. Carlo rispettivamente nel 1570 e nel 1572, il quale fece trasportare l’affresco della Madonna sull’Altare Maggiore. In occasione del primo centenario delle lacrime della Madonna, verso il 1662, sull’area del primo Santuario, fu costruito l’attuale, su disegno di Carlo Buzzi, architetto del Duomo e dell’Ospedale Maggiore di Milano. Gli stucchi sono opere assai pregevoli di Giovanni Prandi di Porlezza; gli stupendi affreschi delle cappelle laterali sono opera dei due Campionesi, zio e nipote, Isidoro e Girolamo Bianchi dove hanno dipinto il loro autoritratto. Nel 1737, poco prima del secondo centenario, fu eretto l’attuale Altare Maggiore. In occasione del terzo centenario, nel 1862, la facciata fu arricchita con l’aggiunta del pronao a quattro colonne: opera del Valsoldese Carlo Vicini.

Nel quarto centenario del miracolo, e precisamente nel 1960, il Santuario della Madonna della Caravina è stato affidato Congregazione dei Preti del S.Cuore di Gesù di Betharram. Per il Santuario è iniziato così un periodo di rinascita. La Provincia Italiana della Congregazione dei Preti del S. Cuore ha preso a cuore l’incarico ricevuto dal Card. Montini ed ha subito provveduto a costituire una Comunità di religiosi con la precisa incombenza di assicurare l’assistenza spirituale del Santuario.

La presenza di una comunità religiosa è stata provvidenziale e feconda di frutti spirituali sia per il Santuario come pure per tutta la Valsolda. Il lavoro pastorale della Comunità è andato ampliandosi ed ha investito quasi tutte le Parrocchie della Valsolda. Allo stato presente, dopo la visita pastorale del Card. Martini nell’estate del 1997, è stata ufficialmente costituita la così detta "area omogenea", con lo scopo di coordinare le iniziative pastorali a favore della popolazione della Valsolda, vista la carenza di sacerdoti diocesani e considerati gli aspetti particolari di queste piccole comunità parrocchiali. Nello spazio di 40 anni, più di trenta religiosi betarramiti si sono alternati nel lavoro pastorale alla Caravina. Lungo sarebbe l’elenco di iniziative e interventi ad opera dei Padri in favore delle comunità di Albogasio, Castello, Oria, Cressogno, Loggio con Drano, Puria con Dasio.

E’ all’ombra del Santuario che la Comunità religiosa ha la sua sede. Sotto lo sguardo materno e ai piedi della Vergine trova slancio e forza per svolgere un ministero non sempre facile. La manutenzione del santuario e il lavoro pastorale a favore dei numerosi pellegrini che giungono da ogni parte d’Italia e dalla vicina Svizzera coincidono con l’attività dei quarant’anni trascorsi. Con sereno ottimismo attendiamo numerosi pellegrini diretti o di ritorno da Roma in occasione del Giubileo del 2.000, per una sosta che li rinfranchi e li rinforzi con l’aiuto della Madonna a proseguire nel cammino della vita.



IL SITO DEL  SANTUARIO DELLA CARAVINA
INDIETRO