San Luigi Maria Grignion de Montfort

28 aprile

Montfort (presso Rennes, Francia), 1673 - St. Laurent-sur-Sèvres (Francia)

Luigi Maria Grignion da Montfort nasce in Francia il 31 gennaio 1673 nella piccola città di Montfort-sur Meu, che sorge a ovest di Rennes in Bretagna. È il maggiore dei figli viventi della numerosa famiglia di Giovanni Battista Grignion e Giovanna Robert. Luigi Maria trascorre quasi tutti i primi anni e la breve infanzia a Iffendic, a pochi chilometri da Montfort, dove suo padre aveva acquistato un podere conosciuto con il nome di "Le Bois Marquer". Secondo le persone che lo hanno conosciuto in questo primo periodo di vita, egli dà già prova di una maturità spirituale poco comune......

Etimologia: Luigi = derivato da Clodoveo

Lungo il nome: Luigi Maria Grignion de Montfort. E breve la vita: 43 anni.

Questo bretone di buona famiglia e di buoni studi diventa sacerdote nel 1700 (l’anno del Giubileo alluvionato, con la basilica di San Pietro impraticabile). Vorrebbe andare missionario in Canada, ma lo mandano a Poitiers. Con la sua preparazione dottrinale e col parlare attraente, si fa presto una fama: parla molto bene, ma meglio ancora agisce, assistendo le vittime di malattie ripugnanti. Però l’idea della missione non lo abbandona, sicché, lasciando perdere i superiori, va a sentire il Papa. Questo significa un viaggio Poitiers-Roma e ritorno, sempre a piedi, con una sosta a Loreto. Ma Clemente XI gli dice che l’urgenza del momento è predicare ai francesi, scossi dall’aspra battaglia dottrinale ingaggiata dai giansenisti contro Roma.

 Lui riprende allora a parlare in città e nelle campagne; quando è necessario affronta i dotti giansenisti con discorsi ugualmente dotti. Ma dà poi la sua misura vera nel tradurre la dottrina in linguaggio quotidiano e campagnolo, nell’accostarla alla sensibilità popolare, colpita dalla coerenza intrepida dell’esempio, quando lo si vede intento a pulire e medicare i malati, fraternamente. Le opere accompagnano la sua parola, e questa diffonde una religiosità della fiducia, spingendo a confidare in Gesù come amico, prima di temerlo come giudice. E a Gesù egli associa Maria, appassionatamente. Ma anche lucidamente. Ossia con distacco rigoroso da certa devozione mariana soggetta talora a eccessi inaccettabili (alimentati anche da scritti cosiddetti mariani, e di fatto ricolmi di "cattiva dottrina in cattiva posa", come dirà nel XX secolo il mariologo René Laurentin).

Per lui, la Madre di Gesù è una creatura che può ammaestrare i cristiani di ogni tempo semplicemente con le poche parole che ha detto agli amici di Gesù, alla festa nuziale di Cana: "Fate quello che vi dirà". Questo insegnano di fatto i suoi scritti e la sua predicazione, col calore e con le immagini del tempo, e sempre con l’accompagnamento di forti esortazioni alla pratica del Rosario. Questo si legge sul suo "Trattato della vera devozione alla Santa Vergine", che resterà inedito per 130 anni; pubblicato nel 1842, diventerà uno dei testi fondamentali della pietà mariana. (Nel XX secolo sarà la lettura quotidiana del cardinale Stefan Wyszynski, primate di Polonia, prigioniero del regime comunista polacco). Nel 1712-13 padre Grignion fonda una comunità maschile di missionari per l’evangelizzazione: la Compagnia di Maria. Questi religiosi, chiamati poi abitualmente Monfortani, estenderanno via via la loro attività in Europa, America e Africa. Ma lui vedrà solo gli inizi, morendo pochi anni dopo la fondazione. Nel 1947, Pio XII lo proclamerà santo.


Autore: Domenico Agasso

 

Fonte: Famiglia Cristiana

 tratto dal sito www.santiebeati.it 

Atto di consacrazione a Maria di San Luigi Maria Grignion de Montfort