Novembre 1937

Oggi Gesù è venuto alla porta del convento sotto l'apparenza di un giovane povero. Un giovane macilento, con un vestito a brandelli, scalzo ed a capo scoperto; era molto infreddolito, perché era una giornata piovosa e piuttosto fredda. Ha chiesto di poter mangiare qualche cosa di caldo. Sono andata in cucina, ma non ho trovato nulla per i poveri. Però dopo aver cercato un momento ho trovato un po' di minestra, che ho riscaldato e vi ho sminuzzato un po' di pane e l'ho data al povero che l'ha mangiata. Nel momento in cui riprendevo da lui la scodella, mi ha fatto conoscere che era il Signore del cielo e della terra.

Appena l'ho visto così com'è, mi è scomparso dagli occhi. Quando sono entrata in casa e pensavo a quello che era successo in portineria, ho udito nell'anima queste parole:

"Figlia Mia, sono giunte ai Miei orecchi le benedizioni dei poveri, che allontanandosi dalla porta del convento Mi benedicono e Mi è piaciuta questa tua Misericordia nei limiti dell'obbedienza e per questo sono sceso dal Mio trono, per assaggiare il frutto della tua Misericordia".

O mio Gesù, ora per me è chiaro ed ho compreso tutto ciò che è avvenuto un momento fa. Ecco perché mi chiedevo:"Che tipo di povero è, che traspare da lui tale modestia?". Da quel momento il mio cuore si è acceso di un amore ancora più puro verso i poveri ed i bisognosi. Oh, come sono contenta che i superiori mi abbiano assegnata questa mansione! Capisco che la Misericordia è di varie specie, che sempre, ovunque, e in ogni momento si può fare del bene. L'ardente amor di Dio vede attorno a sé incessantemente la necessità di darsi agli altri con l'azione, la parola e la preghiera. Adesso comprendo, Signore, le parole che Tu mi hai detto tempo addietro.

 

Dal "Diario" di Santa Faustina Kowalska, Libreria Editrice Vaticana, pag.439

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