La Madonna secondo l'islam

Spett. Forum,

sono una devota di San Giovanni Bosco fin da ragazza. Cercando una volta su un motore di ricerca qualcosa su questo santo mi sono imbattuta sul sito www.donbosco-torino-it e su questa rubrica. Io lavoro in una azienda milanese e una delle mie colleghe è una extracomunitaria mussulmana. Qualche volta mi spaventa con le sue parole da integralista (ha difeso perfino gli attentati dell'11 settembre 2001 a New York!), qualche altra volta mi sorprende come quando mi disse che anche lei prega Maria di Nazaret, perché è stata 'una brava mussulmana'. Può essere vero? Si parla nell'Islam di Maria e la si ammira tanto? Ma allora perché le persecuzioni in tante parti del mondo ai cristiani suoi figli?

Grazie.                                                                            

Anna Trevisan - Rho


Muhammad, il Profeta dell'islàm, quando entrò in armi alla Mecca nel 630, e conquistò la città che lo aveva scacciato otto anni prima, fu molto clemente con i suoi avversari, e concesse loro un anno di tempo per ravvedersi ed aderire all'islàm, oppure andarsene. Invece fu assai intransigente nell'imposizione della religione monoteista. Fece della Mecca la città sacra della nuova religione e 'purificò' la Ka'ba, il santuario delle tribù meccane. Lì c'erano circa 300 idoli. Li fece distruggere tutti, salvando solo un'icona di Maria, di cui si parla nel Corano come di 'profetessa'. Il furore iconoclasta islamico risale alle origini, a quel periodo fondatore, e il suo significato è evidente: la divinità, trascendente, non può rappresentarsi, pena la sua 'degradazione'. La raffigurazione è bestemmia! Del resto, la teologia islamica successiva, discuterà a lungo del valore dello stesso 'linguaggio' coranico nei confronti di Dio e cercherà ogni garanzia per salvare la divinità dalla contaminazione 'antropomorfica'.
E' noto che l'islàm non ammette il culto delle immagini, come anche aborrisce del tutto la 'raffigurazione' dell'immagine umana: solo Dio può dare volto all'uomo, le altre raffigurazioni si arrogano il potere divino!
Maria assume un ruolo privilegiato anche nel Corano.
Il testo sacro dell'Islam la presenta come la figlia di 'Imrân, considerato il Gioachino della tradizione cristiana. Sua moglie, alla notizia della maternità, consacra il futuro bambino ad Allah perché lo serva fedelmente nel Tempio. Presa da grande sconforto al parto quando scopre di aver dato alla luce una femmina, è consolata da Dio che prende sotto la Sua protezione la bimba e tutta la sua discendenza.
Durante la sua infanzia, Maria è benvoluta da Dio che la protegge e le concede doni particolari come il cibo sempre fresco che Zaccaria, suo zio e tutore, trova presso di lei tutte le mattine e che le proviene direttamente dal cielo.
Procedendo negli anni, Maria riceve dagli angeli particolari comunicazioni grazie alle quali apprende di essere prediletta da Allah tanto da essere scelta come procreatrice del Messia, l'unto, il purificato che avrà la missione di portare agli uomini un messaggio di Dio.
La sua maternità è misteriosa, è opera speciale di Allah che tutto può creare con un semplice "Sii" della Sua parola e il brano coranico che racconta il concepimento di Gesù (III, 45-47) ricalca ampiamente il vangelo di san Luca (1,32-38) e soprattutto i Vangeli apocrifi della nascita e dell'infanzia di Gesù.
La figura di Maria è intrinsecamente legata a quella di Cristo che, per il Corano, è uomo prediletto da Allah, inviato agli Ebrei per confermare la Legge e perfezionarla, ma sempre solo uomo anche se santo.
Maria, quindi, è vergine per la sua maternità, ma non è certo madre di Dio, anzi tale affermazione rappresenta una terribile bestemmia. L'immagine di Maria tuttavia emerge tanto che gli Ebrei sono maledetti perché hanno osato calunniarla e non hanno creduto al concepimento e alla nascita misteriosa di Gesù (IV, 156-57).
Sulla misteriosa gravidanza di Maria non c'è pieno accordo: secondo alcuni, seguendo l'affermazione di Ibn 'Abbâs, fu miracoloso non solo il concepimento ma anche la durata, di una sola ora, della gravidanza; secondo altri invece avrebbe avuto un decorso normale di nove mesi.
Giunta l'ora del parto, Maria si isola sotto una palma da datteri e soffre atrocemente tanto da desiderare di essere morta prima di quel momento. Una voce la consola esortandola a cibarsi di datteri freschi e a rinfrescarsi con l'acqua del vicino ruscello. Alcuni interpretano questa voce come angelica, altri come quella del neonato Gesù che evidenzia così la sua straordinarietà, ribadita poco dopo quando, appena entrati in casa, difende la madre dalle accuse dei parenti di aver disonorato se stessa e la famiglia dando alla luce un figlio illegittimo.
Maria è donna devota per tutta la sua vita; attesta la veridicità della parola del suo Signore e per questo è posta fra le predilette di Allah insieme ad Asiya, moglie del faraone, che salvò Mosè dalle acque del Nilo, alla moglie di Zaccaria e a Fatima. Inoltre è l'unica donna inserita nella serie dei Profeti, come discendente di Adamo, Abramo, Noè, 'Imrân.

In tutto il Corano è quindi citata con grande rispetto ma nello stesso tempo sono frequenti i passi in cui si tende a ribadire l'errore dei cristiani che le attribuiscono qualità soprannaturali. L'Islam, preoccupato di non intaccare l'assolutezza di Allah, non tributa a Maria atti devozionali e non le conferisce alcun ruolo di intercessione o di intermediazione fra l'uomo e il suo Signore. Tali atteggiamenti sono riscontrabili solo in alcuni gruppi marginali facenti capo all'Islam sciita, ove Maria viene inserita in pratiche devozionali accanto a Fatima, la figlia prediletta di Muhammad, e ai due figli di questa.
In ambito sunnita i modelli femminili sono piuttosto le due mogli del Profeta, 'A'isha e Khadîja.

Tuttavia Maria conosce la venerazione popolare anche in certe regioni, ad esempio nei santuari di Algeri e di Efeso i musulmani si recano a venerare l'immagine della Vergine accanto ai cristiani.

Silvia Introvigne


NOTE:

Gino RAGOZZINO
Maryiam. La Vergine-Madre nel Corano e nella tradizione musulmana
Edizioni Messaggero Padova, Padova 1990, pp.58.
Il testo, veloce e di facile lettura, offre una visione esaustiva della figura di Maria come compare nelle pagine del Corano. Partendo da una premessa sulle varie metodologie di lettura del Corano nella tradizione cristiana, passa nel capitolo primo ad analizzare Maria nel piano di Dio (pp. 13-22) e la sua scelta verginale come risposta al progetto di Allah su di lei (pp. 23-25). Il secondo capitolo è dedicato al racconto coranico dell'annuncio degli angeli (pp. 27-36) per poi passare al concepimento e al parto (pp. 36-38). Il terzo e ultimo capitolo è incentrato sull'attenzione del testo sacro a difendere e ribadire la natura particolare dell'esperienza di Maria (pp. 39-44).
Concludono il volumetto alcune considerazioni sull'eccellenza di Maria (pp. 45-48), una appendice con notizie sugli antichi autori musulmani citati nel testo (pp. 49-51) e cenni bibliografici sull'Islam (pp. 53-55).

Tratto dal FORUM del sito www.donbosco-torino.it