MINUSCOLI, INVISIBILI SACRIFICI QUOTIDIANI SIETE PER ME COME FIORI DI CAMPO


(DAL DIARIO DI SUOR FAUSTINA)

"Vivo per ora. Non sono in grado d'agire diversamente. Desidero trarre profitto dal momento presente, realizzando con fedeltà ciò che mi offre. Mi affido a dio con incrollabile fiducia". "O monotona e grigia vita quotidiana, quanti tesori chiudi in te! Nessun'ora somiglia all'altra, per cui scompaiono monotonia e grigiore quando fisso ogni cosa con l'occhio della fede. La grazia che mi è stata destinata per l'ora attuale non si ripeterà più in un'ora diversa; una grazia mi sarà ben sì concessa ancora, ma non sarà più la stessa. Il tempo passa e non ritorna più indietro; ciò che racchiude in sé, ormai più non cambia: resta impresso su di esso un sigillo per l'eternità". "Minuscoli, invisibili sacrifici quotidiani, siete per me come fiori di campo, con cui orno i piedi di Gesù, il mio diletto. Paragono spesso questa bagatelle alle virtù più eroiche, perché ad esercitarle con costanza occorre davvero l'eroismo". "Il terribile grigio quotidiano è cominciato. Sono passati i momenti dei voti perpetui, ma la grande grazia divina è rimasta. Sento d'appartenere a Dio. Sono incessantemente unita a lui. Mi sembra che Gesù non possa essere felice senza di me, come non posso esserlo io senza di lui, per quanto io sappia che egli è felice per se stesso e che ad esser tale non ha bisogno di creatura alcuna. Tuttavia, la sua bontà la costringe a darsi alle creature, e ciò con una generosità inconcepibile". "Gesù mio, d'ora in poi mi adopererò a diffondere l'onore e la gloria del tuo nome, lottando fino al giorno in cui dirai: adesso basta!

Cercherò d'aiutare con la preghiera e il sacrificio ogni anima che, o Gesù, mi avrai affidato, affinché la tua grazia possa agire in essa. O grande amante delle anime, Signore mio Gesù, ti sono grata per l'incommensurabile fiducia che dimostri affidando tali anime alle nostre cure. O giornate grigie di lavoro, per me voi siete affatto grigie di lavoro, per me voi siete affatto tanto grigie, poiché ogni momento mi reca nuove grazie e mi dà la possibilità di fare il bene". "Mio sommo bene, desidero amarti così come non ti ha amato mai nessuno. Desidero adorarti ogni istante della vita e unire strettamente alla tua santa volontà la mia. Con te, la mia vita non è né monotona né grigia, ma varia come un giardino di fiori profumati, tra cui io stesso provo imbarazzo a scegliere. Sono tesori che ogni giorno io colgo in abbondanza: sofferenze, amore del prossimo, umiliazioni. E' una gran cosa saper cogliere il momento che ti passa sotto gli occhi". 

"La sofferenza è il più grande tesoro della terra: l'anima ne viene purificata. L'amico si conosce nella sventura. Il vero amore si misura con la sofferenza. Gesù ti ringrazio per le piccole e invisibili croci quotidiane, per le difficoltà della vita comune, per le contrarietà opposte ai miei progetti, per la cattiva interpretazione data alle mie intenzioni, per le umiliazioni che mi vengono dagli altri, per i modi aspri con cui vengo trattata, per i sospetti ingiusti, per la salute cagionevole e l'esaurirsi delle forze, per la rinuncia alla propria volontà, per l'annientamento del proprio io, per la mancanza di riconoscimento in ogni cosa, per l'intralcio a tutti i piani che avevo predisposto. Gesù, ti ringrazio per le sofferenze interiori, per le aridità dello spirito, per le angosce, i timori e le incertezze, per il buio delle varie prove dentro all'anima, per i tormenti che sono difficili a descrivere, specialmente quelli nei quali nessuno si capisce, per l'ora della morte, l'agonia amara e faticosa. Gesù ti ringrazio di aver bevuto prima di me l'amaro calice che a me porgi già addolcito. 

Ecco, ho accostato le mie labbra a questo calice della tua santa volontà, sia fatto di me come a te piace. Avvenga di me ciò che, prima di tutti i secoli, la tua sapienza ha stabilito. Desidero, vuotare fino in fondo il calice a cui fui predestinato. Di una simile predestinazione non farò l'oggetto del mio esame: la mia gioia sta nell'amarezza, la mia fiducia nel venir meno ad ogni ma speranza. In te Signore tutto è buono, tutto è dono del tuo paterno cuore. Non preferisco le consolazioni alle amarezze, né le amarezze alle consolazioni: ti ringrazio, Gesù, per ogni cosa. Sono felice di fissare lo sguardo su di te, Dio incomprensibile. E' in questa esistenza strana che il mio spirito dimora e qui io sento di trovarmi a casa mai. O bellezza non creata, chi ha conosciuta te una volta sola, non può amare altro. Trovo dentro di me una voragine profonda e niente altro, se non Dio la può colmare". "Quando si impadronisce di me lo scoraggiamento e m'annoia la monotonia dei miei doveri, ricordo a me stessa che la casa dove mi trovo è al servizio del Signore.  

Qui nulla è piccolo, ma da un'azione di poco conto, compiuta però con l'intenzione che la elevi, dipende la gloria della chiesa e il progresso di più di un'anima. Non vi è perciò nulla di piccolo in una congregazione religiosa. Il tempo della lotta quaggiù non è ancora terminato. Non vado cercando in nessun luogo la perfezione, ma penetro nello spirito di Gesù e osservo attentamente le sue azioni, di cui trovo il riassunto del vangelo: campassi anche mille anni, non ne esaurirò minimamente il contenuto". "Gesù misericordioso, con quanto desiderio t'affrettavi verso il cenacolo per consacrare l'ostia che doveva divenire il mio pane quotidiano lungo il corso di tutta la mia vita. Gesù, desideravi prendere possesso del mio cuore e fondere con il tuo sangue vivo. Gesù, fammi partecipe della divinità della tua vita, fa che il tuo sangue puro e generoso batta con tutta la sua forza nel mio cuore. Dal primo momento che ti ho conosciuto, io t'amo. 

Quest'amore sia per me uno stimolo all'azione. Chi potrebbe andare fino in fondo a quell'abisso di misericordia che scaturisce dal tuo fianco?". "O vita grigia e piena di cose incomprensibili, in cui esercito la pazienza per ricavarne l'esperienza, pur imparando in ciascun giorno, m'accorgo però di saper poco. Non mi scoraggio, ringrazio anzi Dio di questa luce che mi costringe a conoscere me stessa". "Oh, se l'anima sofferente sapesse quanto Dio la ama, morirebbe per l'eccesso della gioia. Verrà il giorno in cui conosceremo quanto valga aver sofferto, ma allora non saremo più in grado di soffrire: solo il momento presente ci appartiene". "O Gesù, desidero vivere del momento presente come se fosse l'ultimo della mia vita. Desidero farlo servire alla tua gloria. Desidero che esso sia per me un guadagno. Desidero, infine, guardare ogni momento dal punto di vista della mia certezza che nessuna cosa avviene senza che Dio lo voglia". "E' Dio che riempi la mia vita: con lui percorro i momenti quotidiani grigi, penosi e faticosi confidando in colui che, essendo nel mio cuore, è occupato a trasformare ogni grigiore nella mia personale santità. Così posso diventare di vantaggio, o mio Signore, alla tua chiesa mediante una santità individuale, che a tutta la chiesa, trasmetterà la propria vita, dal momento che tutti formiamo un organismo solo. Ecco perché mi sforzo affinché il terreno del mio cuore produca buoni frutti. 

Anche se ciò non apparisse mai quaggiù a occhio umano, tuttavia un giorno si vedrà che molte anime si sono nutrite e si nutriranno dei miei frutti". "Giorni comuni, pieni di grigiore, vi guardo come una solennità ed una festa! Quant'è grande e gestivo questo tempo che produce dentro di noi meriti eterni! Comprendo bene come i santi ne trassero profitto" "Quando soffriamo molto, abbiamo grandi possibilità di dimostrare a Dio che noi l'amiamo; quando soffriamo poco, scarse sono le possibilità di provarGli il nostro amore; quando poi non soffriamo affatto, in nostro amore non ha modo di rivelarsi né grande, né perfetto. Con la grazia di Dio, possiamo giungere al punto in cui la sofferenza si cambia per noi in godimento perché l'amore è ben capace di operare nelle anime pure.  

 

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