Le apparizioni di Corato (BA)

Nel 1881 la Vergine apparve per la prima volta a Luisa Piccareta (1865-1947) assieme a Gesù per chiederle se accettava lo stato di "vittima" di riparazione e di espiazione in favore degli uomini. Richiesta accolta pienamente dalla giovane.

Luisa, quarta dei cinque figli di Vito Nicola e Rosa Tarantini, contadini di Corato, crebbe con una salute malferma, ma con una radicata vocazione religiosa. A 11 anni si fece "Figlia di Maria"; verso i 12 ebbe locuzioni di Gesù, specie quando riceveva la comunione, che come un maestro la correggeva e la guidava ad una vita spirituale sempre più elevata. A 13 anni ebbe una visione di Gesù che portava la croce. L'anno successivo chiese di poter entrare nel monastero delle clarisse di Trani, ma la superiora rifiutò la sua ammissione a causa delle sue precarie condizioni di salute.

A 18 anni si fece terziaria domenicana col nome di suor Domenica. Dopo un'ennesima visione di Gesù sofferente la giovane iniziò un periodo nel quale difficilmente riusciva ad alimentarsi. Poco a poco questa situazione divenne permanente; Luisa rimetteva tutto quello che mangiava, tranne l'Eucaristia. Così la donna visse sino alla sua morte in uno stato di totale inedia. Inoltre essa fu costretta, dalle sue condizioni di salute, definitivamente a letto dall'età di 22 anni sino alla sua morte. Cioè per 60 anni, e nonostante ciò non accusò mai alcuna piaga di decubito.

Il 16 ottobre 1888 Gesù la unì in uno sposalizio mistico e l'anno successivo nello sposalizio della croce. Luisa scrisse le sue esperienze mistiche, sotto dettatura di Gesù, in ben 36 volumi.

Gesù stesso, per incoraggiarla a scrivere, le disse:" Figlia mia, non ti turbare; questi scritti sono miei, non tuoi...li posso chiamare sfogo del mio amore, follie, deliri, eccessi del mio amore, con cui voglio vincere la creatura, affinché mi ritorni nelle Mie braccia, per farle sentire quanto l'amo".

Ma il Santo Uffizio, con un decreto del 31 agosto 1938, metteva all'indice dei libri proibiti i tre volumi pubblicati che raccoglievano i manoscritti sino ad allora redatti dalla mistica. Si trattava de: L'Orologio della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo, con un Trattato della Divina Volontà; Nel Regno della Divina Volontà; La Regina del Cielo nel Regno della Divina Volontà.

Luisa, la piccola "Figlia della Divina Volontà", tutti i pomeriggi ebbe visioni della Madonna.

Tratto da:"Apparizioni Mariane nel corso di due millenni" di Marino Gamba, Ed. Segno

Personaggi del Comune di Corato

Luisa Piccareta nacque a Corato (Ba) Italia il 23 Aprile 1865.
Battezzata nella Chiesa Madre e nella stessa ricevette la prima Comunione e la Cresima (1874).
A 11 anni figlia di Maria e in seguito Terziaria Domenicana.
Vittima fin dall'età di 16 anni.
Titolo di studio 1° elementare.
28 Febbraio 1899: per obbedienza al Padre Spirituale inizia il suo diario.
Nel 1926 scrive "Memorie d'infanzia" per ordine del suo direttore spirituale e Censore degli Scritti il Beato Annibale M. Di Francia.
La stanzetta come la cappella. Il letto come Croce. Il "Fiat" come motto.
Il parlare breve e saggio, il suo esempio luminoso e il suo corpo crocifisso con le stimmate invisibili, ne fecero di lei una vittima per circa settant'anni di letto, ma esente da mali fisici e come nutrimento l'Eucarestia per quasi tutta la sua vita.
Luisa, "la Piccola Figlia della Divina Volontà", scelta da Dio per la missione del "FIAT VOLUNTAS TUA come in Cielo così in terra", lascia la terra per il Cielo il 4 Marzo 1947.

Il 20 Novembre 1994 nella Chiesa Madre in Corato, Mons. Carmelo Cassati, Arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie, ottenuto il "non obstare" da parte della S.Sede, in data 28 Marzo 1994, da inizio al processo di Beatificazione e Canonizzazione della Serva di Dio Luisa Piccareta, laica, Terziaria Domenicana. Con la presenza dei membri del Tribunale Ecclesiastico, con L'Arcivescovo in qualità di Presidente del Tribunale, con fedeli di varie parti del mondo e con grande partecipazione di popolo è iniziato il cammino di Luisa verso gli onori dell'Altare.

Una Vita più Celeste che Terrena

Testimonianza del Beato Annibale Di Francia su Luisa Piccarreta

"…Essa vuole vivere solitaria, nascosta ed incognita. Per nessun patto al mondo avrebbe posto in scritto le intime e prolungate comunicazioni con Gesu’ adorabile, dalla più tenera età fino ad oggi, e che seguitano ancora chi sa fino a quando, se Nostro Signore stesso non l’avesse ripetutamente obbligata, sia personalmente, sia per mezzo della santa ubbidienza dei suoi Direttori, alla quale si arrende con grande fortezza e generosità, perché il concetto che essa ha della santa obbedienza le farebbe rifiutare anche un ingresso in Paradiso, come effettivamente avvenne…"

"La sostanza e’ quest’anima e’ in una lotta tremenda tra un prepotente amore al nascondimento e l’inesorabile impero dell’Obbedienza, a cui assolutamente deve cedere. E l’Obbedienza vince sempre! E questo costituisce uno dei più importanti caratteri di uno spirito vero, di una virtù solida e provata, poiché si tratta di una quarantina di anni, in cui con la più forte violenza contro sé stessa si sottopone alla gran Signora Ubbidienza che la domina!"

"Quest’anima solitaria è una vergine purissima, tutta di Dio, che appare come oggetto di singolare predilezione del Divin Redentore Gesu’. Nostro Signore, che di secolo in secolo accresce sempre di più le meraviglie del suo Amore, pare che di questa vergine, che Egli chiama la più piccola che abbia trovato sulla terra, destituita di ogni istruzione, abbia voluto formarne un istrumento adatto per una missione così sublime, che nessun’altra le si possa paragonare, cioé il trionfo della Divina Volontà sull’universo orbe, in conformità con quanto è detto nel Pater Noster: "Fiat Voluntas Tua, sicut in Coelo et in terra."

"Questa Vergine del Signore da più di 40 anni, dacché era ancora adolescente, e’ stata posta a letto come vittima del Divino Amore. Quello e’ stato letto di una lunga serie di dolori naturali e soprannaturali e di inebriamenti della Carità eterna del Cuore di Gesu’. Origine dei dolori, eccedenti ogni ordine di natura, e’ stata quasi continuamente un’alternata privazione di Dio…"

"Ai patimenti dell’anima si aggiungono anche quelli del corpo, di cui la massima parte allo stato mistico. Senza che nessun segno appaia nelle mani, nei piedi e nel costato o sulla fronte, essa riceve da Nostro Signore stesso una frequente crocifissione. Gesu’ stesso la stende sopra una croce e le conficca i chiodi. Allora avviene in essa quello che diceva S. Teresa quando riceveva la ferita dal Serafino, cioè un sensibilissimo dolore da farla venir meno e nel tempo stesso un inebriamento di amore."

"Ma se Gesù così non facesse, sarebbe per quest’anima un patire spirituale, immensamente più grande, perché come la Serafina del Carmelo, dice anch’essa: "O patire o morire". Ecco un altro segno del vero spirito…"

"Dopo quanto abbiamo accennato della lunga continuata dimora di anni in un fondo di letto, nella qualità di vittima, con partecipazione di tanti dolori spirituali e fisici, potrebbe parere che la vista di tale vergine dovrebbe essere qualche cosa di affliggente, come il vedere una persona giacente con tutti i segni di patiti dolori o di attuali sofferenze e simili."

"Eppure qui sta qualche cosa di ammirabile. Questa Sposa di Gesu’, che la notte la passa nelle estasi dolorose e nei patimenti di ogni genere, la si vede poi nella giornata mezzo seduta in letto, lavorare di ago e di spillo; e non traspare affatto che la notte abbia tanto sofferto; nulla, nulla di aria sovrannaturale. Invece la si vede in tutto aspetto di una persona sana, lieta, gioviale. Parla, discorre, occorrendo ride, accoglie però poche amiche."

"Talvolta qualche cuore tribolato le si confida, le domanda preghiere. Ascolta benignamente, conforta, ma giammai si avanza a fare da profetessa, giammai una parola che accenni a rivelazioni. Il gran conforto che essa presenta e’ sempre uno, sempre lo stesso argomento: la Divina Volontà".

Sebbene non possegga alcuna umana scienza, pure e’ dotata in abbondanza di una Sapienza tutta celeste, della Scienza dei Santi. Il suo parlare illumina e consola. Di sua natura non e’ scarsa d’ingegno. Di studi quando era piccola, fino alla prima elementare."

"Una nota del gran distacco di quest’anima da ogni cosa terrena, si e’ l’aborrimento e la costanza di non accettare qualunque dono o in denaro o in altro. Più di una volta, persone che hanno letto "L’Orologio della Passione" – e si e’ svegliato in loro un senso di sacro affetto per quest’anima solitaria e sconosciuta – mi hanno scritto di volerle inviare del denaro. Ma essa si e’ opposta così recisamente come le avessero fatto un’offesa."

"il suo vivere e’ molto modesto. Essa possiede poco, vive con una amorevole consanguinea che l’assiste. Il poco che possiede, non bastando per affitto di casa e pel mantenimento indispensabile in questi tristi tempi di caro vivere, essa lavora tranquillamente, come innanzi abbiamo detto, e trae qualche guadagno dal suo lavoro, e del tutto deve fruire specialmente la sua amorevole consanguinea, poiché in quanto ad essa non ha da fare spese per un vestito o per calzature; il suo cibarsi e’ di poche once al giorno, quale le viene presentato dall’assistente, perché essa non ordina di più e per di più, dopo qualche ora che ha preso lo scarso cibo, lo rimette. Però il suo aspetto non e’ di una morente, ma neanche di una persona perfettamente sana. Eppure non sta inerte, ma consuma le forze, sia con le sovrumane vicende del patire e dell’affaticarsi la notte, sia con il lavoro di giorno. Il suo vivere si riduce quindi quasi ad un miracolo perenne."

"Al suo gran distacco da ogni guadagno che non procacci con le sue mani, si deve aggiungere la sua fermezza di non avere mai voluto accettare un tanto, che di diritto le apparterrebbe come proprietà letteraria sull’edizione e vendita dell’Orologio della Passione. Pressata da me a non rifiutarlo, ha risposto: "Io non ho nessun diritto, perché il lavoro non e’ mio, ma e’ di Dio."

"Io non passo avanti. La vita e’ più celeste che terrena di questa vergine Sposa di Gesu’, che vuol passare nel mondo ignorata e sconosciuta, non cercando che Gesu’ solo e la sua SS. Madre, che essa chiama la Mamma, la quale ha preso di quest’anima eletta una particolare protezione."

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