LE APPARIZIONI DI CEGGIA (Venezia)

Di anni ne aveva sette, Mariolina, quando durante le feste di Pasqua del 1949 fece parlare di sé i giornali dell'epoca: "Chi scende a Ceggia è accolto da visi attoniti. Ovunque, nella piazza, lungo i sentieri che traversano i campi chiazzati di papaveri o che rasentano i muretti delle aie, dove qualche contadino zappetta per strappare alla terra magra pochi baccelli di fagioli, dagli occhi di ognuno traspare la stessa domanda: lo sai che qui è apparsa la Madonna?".

Le apparizioni furono sette nell'arco di appena cinque giorni. Tutto comincia il giorno di Pasqua, domenica 17 aprile 1949, poco prima delle 10. Mariolina va alla messa del fanciullo, poi passa al cimitero per portare dei fiori sulla tomba dei nonni. Sta per tornare a casa, quando le appare la Madonna, vestita di bianco, con in mano un giglio e la corona del rosario. Torna a casa, e racconta tutto alla mamma, che taglia corto invitandola a non raccontare stupidaggini, prendendole per fantasie da bambina.

Ma il martedì successivo, verso le 11, il fatto si ripete. Mariolina se ne va con tre amiche (Anna Maria Pasqualato, Marisa Zanchetta e Gabriella Gallo) a raccogliere nei campi dell'erba per darla alle galline, su richiesta della mamma. In un campo di frumento, Mariolina rivede la Madonna, che stavolta tiene in braccio Gesù Bambino. E poche ore dopo, all'una, torna a rivederla. Ci saranno poi altre quattro apparizioni, fino al giovedì successivo. Le due ultime, in particolare, avvenute entrambe quel giovedì a distanza di poche ore l'una dall'altra, mobilitano mezzo paese: poco prima di mezzogiorno Mariolina, insieme ad un'amica, Teresina Camatta, e ad altre bambine, si dirige verso il cimitero, dove torna a comparirle la Madonna, con un vestito rosso, una fascia bianca ed un mantello azzurro. Ci torna nel pomeriggio, intorno alle cinque, assieme ad altre amichette, e si inginocchia davanti al cancello del cimitero, che a quell'ora è chiuso. Le compare la Madonna, e la visione dura per una mezz'ora; la bimba le porge dei fiori, che alle amichette (le quali non vedono nulla) sembrano svanire nell'aria. Passa di là una signora, Matilde Turchetto, e vedendo le bambine inginocchiate si avvicina e chiede loro cosa sia successo; quasi contemporaneamente arriva un'altro abitante di Ceggia, Ennio Versolato. Invitano Mariolina a riprovarci; lei prende una spiga, la passa oltre le sbarre, e la spiga scompare. Versolato, incredulo, le chiede dove abbia messo fiori e spiga, e per spaventare la bimba arriva a minacciarla:" Se non dici la verità, ti butto nell'olio bollente!". Ma Mariolina ribatte:"Io la Madonna l'ho vista".

Versolato vuole toccare con mano, e scavalca il muro del cimitero per trovare traccia dei fiori, ma non vede nulla. A quel punto, la storia è ormai arrivata ben oltre l'ambito del paese. Il lunedì successivo, 24 aprile, un abitante di Ceggia, vicino di casa della famiglia Baldissin, Francesco Baradel, incuriosito dallle voci cerca di ricostruire l'accaduto, e ne parla a lungo e in più riprese con Mariolina, stendendo accuratamente un diario, corredato di foto, in cui riporta dal vivo la sua testimonianza. Da una quarantina d'anni, il signor Baradel si è trasferito altrove, e oggi vive ad Acqui Terme; ma ha sempre conservato quel diario, da cui ricaviamo queste notizie.

Sta di fatto che quelle sette apparizioni fanno rumore, e la piccola casa di via Marocni, dove i coniugi Baldissin vivono con i tre figli (Crescenzio, all'epoca di 10 anni, Mariolina di 7 e Luigino di 3) diventa meta di un pellegrinaggio intenso. "Ceggia ha cessato di essere un paese tranquillo", riporta il "Gazzettino" dell'epoca. E aggiunge:" Tutto è stato sommerso dal clangore delle auto, dal frusciare delle biciclette, dallo scalpiccio dei pellegrini". Vi scende gente da tutta Italia, ogni giorno, ogni ora, ogni minuto". Vanno a visitare i luoghi delle apparizioni, ma naturalmente vogliono vedere anche la bambina:" Pellegrinaggio di folla nell'umile casa della giovinetta affascinata dalla celeste visione", titola un giornale. La Chiesa, all'epoca manifesta grande prudenza. Il bollettino parrocchiale di Ceggia si limita ad un titolo con tanto di cauto punto interrogativo:" La Madonna è apparsa a Mariolina?", riferendo che la bambina "è sempre tormentata da curiosi e devoti che vogliono sentire raccontare da lei delle apparizioni fino ad esaurirla nelle sue forze fisiche", e sottolineando che "L'avvenimento è di tale portata per le conseguenze spirituali che ne derivano, da non permettere a chi la responsabilità di un giudizio di uscire dal riserbo, se la Madonna non darà dei segni più importanti".

E questo malgrado qualcuno ricordi come la domenica stessa della prima apparizione, nella sua omelia, il parroco, don Angelo Folegot, avesse tuonato dall'altare contro la tendenza degli abitanti di Ceggia a bestemmiare a nastro: qualche fedele legge in questo una singolare coincidenza tra i due fatti, quasi che la Vergine abbia voluto rafforzare....( ).

Articolo di Francesco Jori - Tratto dal "Gazzettino", Domenica 11 novembre 2001

Un grazie al sig. Pierluigi Zanella per l'articolo inviatomi .

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