Apparizione di Capurso (BA)

 - Agosto 1705 -

La Madonna del Pozzo


"BEVI L'ACQUA DEL POZZO DI S. MARIA E GUARIRAI"

Diversi sono i Santuari nei quali si venera la Madonna sotto il titolo di “Madonna del Pozzo” perché diverse sono le manifestazioni nelle quali la Beata Vergine venne in aiuto ai suoi fedeli, in determinate situazioni, con riferimento al pozzo e all’acqua.
Uno di questi Santuari è quello di Capurso, una cittadina dalle origini medievali, pochi chilometri a sud di Bari nella Puglia. Al presente Capurso conta 14.600 abitanti e conserva un centro storico tipicamente medievale, ma nel passato i suoi abitanti erano di poche centinaia.


L’origine del Santuario risale all’agosto del 1705. La vita si svolge tranquilla, come in tanti piccoli centri agricoli d’Italia, senza fatti straordinari e nulla fa presagire un avvenimento che cambierà il volto della cittadina e la renderà conosciuta non solo nella Puglia, ma anche nel mondo cristiano.

Un prete di Capurso, Don Domenico Tanzella, in gravissime condizioni di salute sembra ormai spacciato; i medici hanno diagnosticato un male inguaribile.

Una notte imprecisata di quel mese di agosto, la Madonna appare al sacerdote dicendogli che sarebbe subito guarito se avesse bevuto dell’acqua dell’antico pozzo detto «di Santa Maria» e avesse fatto voto di erigere una chiesa con annesso Convento per i Frati Francescani. Fiducioso nelle parole della Madonna, che gli è apparsa, il sacerdote beve l’acqua del pozzo e guarisce all’istante.

Capurso: Statua raffigurante S.M. del Pozzo, incoronata solennemente

Il “Pozzo di Santa Maria”, di forma circolare, profondo appena una decina di metri e con poca acqua, è nelle vicinanze del paese, nella contrada chiamata Piscino, in un campo di proprietà del Capitolo dei Canonici che anticamente svolgevano il loro servizio nella Chiesa di S. Maria in Ara Cœli. Difficile è precisare le sue origini. Si pensa che risalga all’epoca degli eremiti Basiliani i quali hanno lasciato nella zona diversi segni della loro presenza. Probabilmente può essere servito come rifugio e luogo di preghiera ai cristiani i quali, in quel tempo, per timore degli iconoclasti, nascondevano in luoghi lontani dall’abitato le immagini sacre che veneravano dipinte sui muri.

L’ultima domenica di agosto, volendo rendersi conto del miracolo della propria guarigione, Don Tanzella si reca con il fratello e con altri due amici a visitare il «Pozzo di Santa Maria», distante circa mezzo miglio dall’abitato, a destra della strada provinciale che conduce a Noicattaro. Il pozzo è in parte prosciugato e da tempo abbandonato. I quattro amici scendono con una scaletta a pioli; nella difficoltà della discesa, le candele, che hanno tra le mani, cadono nella poca acqua, ma continuano tranquillamente ad ardere e a far luce. Il fatto li incuriosisce e li sprona ad ispezionare attentamente le pareti del pozzo. Sull’intonaco, dalla parte verso mezzogiorno, scoprono una bellissima immagine della Madonna, in stile bizantino, che li guarda sorridente.

La Vergine è ritratta a mezzo busto; un manto rosso, scendendo dal capo sulle spalle, copre per metà il braccio destro; un delicato pizzo bianco incornicia il volto e separa elegantemente il colore rosso del manto dal colore della carnagione della Vergine e dal colore paonazzo della tunica. Sul braccio sinistro siede Gesù Bambino, vestito di bianco, con sulla spalla un manto azzurro chiaro, e nella mano sinistra lo scettro, mentre la destra benedice, con le prime tre dita aperte. Il Tanzella ed i suoi amici cadono in ginocchio e contemplano a lungo la bellissima immagine, rischiarata dalla tremolante e incerta luce delle candele che continuano ad ardere sull’acqua. Decidono quindi di far staccare la delicatissima immagine dal muro, per esporla alla venerazione dei fedeli.

Ed avviene un altro prodigio! L’immagine, staccatasi intatta dalla parete del pozzo, galleggia sull’acqua e può essere raccolta dalle mani del sacerdote che, con grande commozione, si affretta a ritornare, col prezioso dipinto, in paese e lo deposita provvisoriamente nella sagrestia della chiesa che sta costruendo in un suo podere.

Terminata la costruzione della cappella, il 9 febbraio del 1706 essa viene benedetta ed aperta al culto del pubblico sotto il titolo di “Santa Maria detta del Pozzo”, dal luogo del rinvenimento, e “di San Lorenzo martire”. La fama del miracolo della guarigione del Tanzella e del rinvenimento dell’immagine, nonché di altri miracoli che la Madonna del Pozzo opera in pochi giorni, da quando è esposta alla pubblica venerazione, si diffonde rapidamente in terra di Bari ed oltre; moltissimi accorrono pieni di fede al nuovo Santuario di Maria ed ottengono segnalate grazie.

Tra i primi miracolati è ricordata una certa Caterina, moglie di Oronzo Maffiola, da lungo tempo impossibilitata a camminare, tanto che è conosciuta con il soprannome di “Caterina la storpia”. Sentendo la bella notizia che la Madonna del Pozzo fa miracoli, si reca con fede nella piccola sacrestia dove è esposta l’immagine della Madonna ed implora la grazia. Improvvisamente avverte una nuova vigoria nelle gambe, si erge in piedi, muove i primi passi e si trova totalmente guarita.

Capurso: Santuario Santa Maria del Pozzo


Dopo non poche difficoltà, agli inizi del 1751, si mette mano alla costruzione dell’attuale Santuario, tra l’entusiasmo generale, ed il 27 agosto 1778, ultimata finalmente la costruzione, il prodigioso affresco della Madonna viene collocato sull’Altare maggiore in una nicchia che verrà in seguito arricchita di marmi preziosi. Il 20 maggio 1852 l’immagine della Madonna del Pozzo viene solennemente incoronata per volontà del Papa Pio IX.
(1)

Don Mario Morra (Salesiani di Don Bosco)

(1) Michele Mariella, Il Santuario di Capurso nella storia e nella tradizione, Capurso, Edizioni LMP, 1979.

Notizie tratte dalla rivista "Maria Ausiliatrice" dell'omonimo santuario di Torino eretto da Don Bosco. Luglio 2004.

Visita il sito del santuario: www.madonnadelpozzo.org

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