L'apparizione di Arcola (La Spezia)

Una costante delle apparizioni mariane è quella di verificarsi nei momenti di maggiore crisi della storia dell'umanità per riportare l'uomo all'osservanza delle leggi divine e per infondergli speranza nell'avvenire, un'altra è quella di avere per tramite quasi sempre dei bambini la cui purezza e innocenza diventa un elemento essenziale per la genuinità e l'integrità dei messaggi trasmessi. Entrambe queste condizioni si sono attuate anche nell'apparizione di Arcola (La Spezia) avvenuta il 21 maggio 1556, festa di Pentecoste. Ed è molto significativo anche quest'ultimo particolare, che sia avvenuta proprio nel giorno in cui si celebrava la discesa dello Spirito Santo, che si rinnovava la effusione della sua grazia su tutto il mondo.
Se da una parte il XVI secolo è stato caratterizzato sotto il profilo culturale da una nuova era di rigenerazione dell'umanità, il Rinascimento, dall'altra è stato un'epoca storica travagliata dal punto di vista economico, con gli sbilanciamenti dovuti all'inflazione conseguente alle scoperte geografiche, politico, con le lotte per la nascita dei grandi stati europei, e religioso, con la Riforma Luterana e lo Scisma Anglicano.
L'apparizione mariana di Arcola avviene mentre fervono i lavori del Concilio di Trento (1545-1563) che con le sue coraggiose riforme tanto impulso darà alla nascita di diversi movimenti ecclesiali e di nuovi modelli di santità, in un borgo tormentato, come tanti altri in Italia, da rivalità tribali e da cicliche epidemie.
La mattina di Pentecoste, dunque, Baldassare Fiamberti con la moglie e i loro nove figli aveva partecipato alle funzioni religiose nella pieve di Arcola; sul mezzogiorno poi le cinque figlie femmine (Barbara, Camilla, Elisabetta, Catarinetta e Angela) erano andate a giocare in un vicino boschetto di proprietà della famiglia, chiamato "Carbonara".

Ai rintocchi della campana del vicino convento dei frati olivetani, le ragazze si inginocchiarono per la recita dell'Angelus e fu proprio allora che su un cespuglio di rosmarino apparve loro la Vergine accompagnata da due angeli. Maria le tranquillizzò subito, presentandosi come "Madre di Cristo" e "Regina degli Angeli", e diede loro questo messaggio:

"Andate e dite al popolo di pregare e fare penitenza".

Le ragazze le manifestarono il loro timore di non essere in grado di portare a termine questo compito, ma la Vergine le rincuorò: "Non temete: col mio aiuto troverete facile tutto. Andate e dite pure che desidero che in questo luogo mi venga eretto un tempio".
Ed in effetti le sorelle Fiamberti non incontrano grossi ostacoli: subito la famiglia, il parroco e i compaesani credono alle loro parole e cominciano a realizzare quanto Maria ha richiesto: pregano, fanno penitenza e in due anni edificano anche il santuario.
Intanto numerose grazie confermano la benedizione di Maria su questo posto e su coloro che ne ascoltano gli insegnamenti e, a quasi quattro secoli e mezzo di distanza, la devozione popolare alla Madonna degli Angeli è ancora ben viva ad Arcola e nei dintorni.

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