1806 (*) La Santa Vergine apparve nel 1806, allontanando un'epidemia di colera e facendo zampillare ai piedi di un salice acque salutari in ricordo della sua apparizione. Maria era già apparsa in questo villaggio nel XVI secolo al tempo della guerra dei cosacchi contro il re di Polonia. Il 12 maggio 1914 la Vergine apparve a 22 contadini. La visione durò fino al giorno successivo. I veggenti ricevettero un messaggio profetico, che preannunciava tempi dolorosi per il mondo e per l'Ucraina in particolare. Ella predisse loro la perdita di sovranità dell'Ucraina per 80 anni: per otto decenni ci sarebbero state sofferenze e persecuzioni, al termine delle quali la cristianità avrebbe trionfato e l'Ucraina sarebbe tornata libera. Inoltre, disse loro che lo scoppio della guerra mondiale era imminente e che la Russia sarebbe diventata un paese senza Dio. 26 aprile 1987 (*) Il 26 aprile 1987 la Madonna appare a Maria Kyzyn (1976). Maria, mentre sta uscendo da casa per recarsi a scuola, nota una strana luce sulla cappella sconsacrata (chiusa al culto dal regime nel 1947) che confina col giardino di casa sua. Si sofferma ad osservarla, quando, all'improvviso scorge, su una delle facce della torre ottagonale che copre la cupola della cappella, una figura: è una Donna vestita di nero con un Bambino in braccio. La piccola rientra di corsa dalla madre Miroslava e l'avverte. La madre esce e, riconosciuta la Madonna, invita la figlia ad inginocchiarsi a pregare. L'immagine della Vergine è rimasta visibile a tutti per un mese, ora nel vano di una finestra del campanile, ora sulla sommità della cupola, ora nel cielo sopra la chiesetta. Testimoni diretti dell'evento miracoloso sono state almeno mezzo milione di persone. Il 13 maggio, anniversario dell'apparizione di Fatima, sugli schermi della televisione locale va in onda un servizio denigratorio sul fenomeno di Grushew, proprio per scoraggiare i pellegrini: ma durante tale programma, sul video apparve l'immagine della Madonna, che tutti i telespettatori della regione poterono osservare. Occorre ricordare che l'apparizione del 26 aprile si è verificata nello stesso giorno e nella stessa ora in cui ebbe luogo un anno prima il disastro di Chernobyl. Il ché potrebbe sembrare una curiosa coincidenza se la Vergine, in un suo ammonimento, non vi avesse fatto esplicito accenno. La Madonna ha dato a Maria, nel corso delle numerose apparizioni che la giovane veggente ha avuto, diversi messaggi: talvolta piangendo ha chiesto penitenza per la remissione dei peccati dell'umanità; in altre occasioni ha invitato alla preghiera e al perdono per la conversione della Russia; alla recita del Santo Rosario, arma potente contro satana. Ha invitato a non dimenticare coloro che sono morti nel disastro di Chernobyl, che è stato un avvertimento e un segno per il mondo intero. Il regime comunista fece di tutto per impedire ai veggenti di sostare sul posto e per scoraggiare il pellegrinaggio: ha innalzato barricate, ha scavato fossati lungo tutte le strade di accesso al villaggio e allargato il perimetro della zona vietata ai pellegrini. Ma tutto ciò non arrestò l'afflusso dei fedeli: una fonte governativa ha parlato della presenza di 45.000 persone al giorno, che provenivano anche da molto lontano. La chiesa di Hrushiv è uniate, ovvero appartenente alla comunità cattolica di rito greco fedele alla Chiesa di Roma e molto perseguitata dal regime sovietico. Non appena la notizia dell'apparizione si diffuse, però, anche gli ortodossi accorsero sul luogo del miracolo. La cappella dell'apparizione, sconsacrata nel 1959, era stata costruita a metà Ottocento, dopo che la Vergine, apparendo, aveva allontanato un'epidemia di colera nel 1806. La Madonna era riapparsa nel 1914, alla vigilia dello scoppio della guerra mondiale. Sul luogo sorgeva un salice e una fonte miracolosa, venerata fin dal XVI° secolo. I pellegrini vi si recavano tre volte all'anno per chiedere perdono o guarigione. Il primate della Chiesa ucraina, il cardinale Lubachivsky, pur non avendo espresso un giudizio definitivo sugli eventi di Grushew, ha apprezzato il fatto che in seguito alle apparizioni la fede della gente si sia rafforzata.
La Madonna è apparsa anche in Russia nella regione cattolica
dell’Ucraina. Ed ora, la Madonna appare – anzi, riappare – anche nella Russia sovietica, nella cattolica regione dell’Ucraina. Ritorna a prendere possesso di una terra che già fu sua per mille anni. E’ successo a Gruscevo, un villaggio dell’Ucraina occidentale dove un tempo sorgeva un famoso Santuario mariano; per l’esattezza il 26 aprile 1987, nell’anniversario del disastro di Chernobyl, e le apparizioni si sono ripetute per alcuni giorni. La
notizia è di quelle che dovrebbero far sobbalzare le telescriventi dei
giornali, come un terremoto dell’8° grado della scala Richter che rompe
i pennini dei sismografi. I nostri giornali ne accennarono appena, con
titoletti su una o due colonne; alla RAI-TV, silenzio di tomba. In
compenso fu ampiamente registrata, sia pure in toni ironici prescritti
dall’ideologia del partito, da organi della stampa sovietica come il
foglio giovanile Leninska Molod, il quale parlò di “decine di migliaia
di persone attratte dalla curiosità”. Il che se non altro attesta la
realtà dell’avvenimento. Altre informazioni più dettagliate si sono
avute da fogli della cristianità clandestina russa pervenuti in occidente
e per bocca del leader dei cattolici ucraini Josip Terelja, 45 anni (18
dei quali trascorsi nei lager siberiani o in ospedali “psichiatrici” a
causa della sua fede indomita), testimone diretto dei fatti di Gruscevo,
poi espulso dall’URSS e recentemente intervistato a Roma dal settimanale
“Oggi”. Per tre volte la Vergine è apparsa nel Santuario di Gruscevo (distrutto da Stalin) nel corso dei secoli. La prima volta nel XVI° secolo nel corso di una guerra russo-polacca. La seconda nel 1914, allo scoppio della guerra europea e quindi alla vigilia della rivoluzione comunista nel 1917. In quell’occasione – dice Terelja – “La Beata Vergine annunciava il sopraggiungere di tempi dolorosi per il mondo e soprattutto per la nostra nazione. Diceva che per otto decenni ci sarebbero state sofferenze e persecuzioni, al termine delle quali, tuttavia, la cristianità avrebbe trionfato”. “Per otto decenni”: quasi ci siamo, se facciamo i conti. La nuova apparizione a Gruscevo ne è una conferma. E solleva nell’animo dei credenti l’eco di un’altra grande profezia mariana, quella consegnata il 13 luglio 1917 ai tre pastorelli di Fatima. Chi non la ricorda?
Ecco
dunque che l’arco si chiude: Fatima si allaccia a Gruscevo, passando per
Medjugorje e altre teofanie mariane degli ultimi tempi. Il disegno
salvifico di Dio in questo secolo dominato da satana e dall’ateismo
(teorico e pratico) si delinea nella sua pienezza, grazie
all’intercessione e alla pienezza luminosa della Madre di Cristo che è
anche Mater Ecclesiae. Ma che cosa è accaduto esattamente a Gruscevo il
26 aprile dello scorso anno? Ecco i fatti in breve. Una
bambina di 12 anni, Marina Kizyn, appena uscita da casa per andare a
scuola, nota una strana luce sulla cupola di una cappella che sorge a due
passi dalla sua abitazione. Guardando meglio, nota la figura di una
giovane donna con un bimbo in braccio e, spaventata, corre ad avvertire
sua madre Miroslava. La giovane esce di corsa, vede l’apparizione, e non
ha esitazioni. Dice alla figlia:”Inginocchiati
e prega: è Lei, la Madonna”. La notizia si sparge in un
lampo nel paese, accorre altra gente, tutti vedono. La cappella, chiusa al
culto dal regime fin dal 1958 (Kruscev infatti aveva completato l’opera
demolitrice di Stalin nei confronti del cattolicesimo ucraino), era stata
costruita nella metà del secolo scorso sul luogo dove sorgeva un salice,
alle cui radici sgorgava una fonte di acqua miracolosa. L’apparizione
rimase visibile per parecchi giorni. La Madonna appariva in tutto
simile a quella della cosiddetta “Vergine della Tenerezza”, un’icona
donata circa l’anno mille a Vladimiro il Grande, principe di Kiev, da
sua moglie Anna, dopo la conversione di quel popolo al Cristianesimo,
culminata con un “battesimo in massa” nelle acque del fiume Dniepr.
E’ la più antica e venerata immagine sacra Ucraina. “L’Ukrain
Weekly”, settimanale dei cattolici ucraini che vivono in esilio in
Inghilterra, ha riferito da fonti private che il
13 maggio 1987, festa della Madonna di Fatima, durante un
programma della TV locale sull’argomento del giorno, l’immagine
della Vergine apparve anche sui teleschermi e fu vista in tutta la
regione. Josyp Terelja fu tra i primi ad accorrere sul posto
non appena si sparse la voce. Era stato liberato solo due mesi prima dalle
carceri del KGB, ma non aveva paura. Anche lui la vide. “Pensai:
quant’è bella! Era un volto soprannaturale, ma al tempo stesso umano,
familiare… La Madonna piangeva e chiedeva penitenza per la remissione
dei nostri peccati. Il concorso di folla in quei giorni divenne imponente.
Il foglio clandestino “Cronache della Chiesa Cattolica ucraina”,
citato da “Ukrainian Weekly”, parla di 80.000 persone al giorno
arrivate sul posto con tutti i mezzi. C’erano targhe di pulmann e di
auto di tutti gli stati dell’Urss. La polizia, presa fra le antiche
abitudini e la “Perestroika” di Gorbaciov, dava un colpo al cerchio e
uno alla botte. Un po’ creava ostacoli, erigeva steccati, faceva la
“faccia feroce”; un po’ lasciava correre. La stampa del regime,
compresa l’autorevole “Literaturnaria Gazeta”, seguì la stessa
linea; ammetteva in tono agrodolce l’eccezionale afflusso dei pellegrini
da ogni parte dell’Unione, ma si affrettava a spiegare che non si
trattava di “fede nei miracoli” (queste “anticaglie”), ma di
semplice curiosità… Non è la prima volta che la Madonna appare in Ucraina in questo dopoguerra. Essa è apparsa per 11 volte a Seredne, sempre nell’Ucraina occidentale, nel 1954-55, a una giovane veggente di nome Anna, dandole un messaggio che non differisce sostanzialmente da quelli di Fatima e di Medjugorje. E l’anno scorso si è parlato di apparizioni anche in un’altra località vicino a Gruscevo. Bisogna riflettere all’epopea di fede e di martirio vissuta tra i cattolici ucraini durante questo terribile “ottantennio” che sta per chiudersi: essi hanno davvero meritato la predilezione della Vergine e possono celebrare, sia pure in silenzio ma con rinnovata speranza, il millenario della conversione della Russia al Vangelo. Di
Leone Dogo Fonte: Foglietto Medjugorje-Torino marzo/aprile 1988 (*) Fonte: "Apparizioni mariane", di M.Gamba, Ed.Segno ***
|