CRONOLOGIA DELLA VITA E DELLA EVOLUZIONE MISTICA DELLA SERVA DI DIO

ALEXANDRINA M. da COSTA

Presentiamo una breve cronologia, mettendo in evidenza alcune date più significative; siamo consapevoli che la complessità di una evoluzione spirituale non si può imbrigliare entro date precise, tuttavia pensiamo possa essere utile al lettore, come orientamento. Attingiamo dall'Autobiografia, dal Diario, dalle lettere ai due direttori spirituali. Dove è omessa l'indicazione della fonte, è sottintesa la Autobiografia che Alexandrina, per obbedienza, dettò succintamente alla maestra del paese Saozinha ed arricchita di vari fatti dal secondo direttore e dal confratello salesiano D. Ismael.

Alexandrina Maria da Costa nacque il 30 marzo 1904 a Balasar, modesto paese del Portogallo, appartenente alla diocesi di Braga, situato a circa 50 km da Oporto; vi morì il 13 ottobre 1955. Fin dai primi anni manifesta una costituzione forte un temperamento vivace e scherzoso: « I ricchi - diceva la mamma - hanno il buffone nei loro palazzi; io non sono ricca, ma ho ugualmente in casa chi ci tiene allegri! ».

1911-1912 Frequenta la prima elementare a Pòvoa de Varzim. Sempre a Pòvoa, preparata dal p. Alvaro Matos, riceve la prima Comunione: .... Fissai l'Ostia santa in tal modo che mi rimase impressa nella mente; ebbi l'impressione di unirmi a Gesù per sempre. Mi parve che Egli legasse a sé il mio cuore. La gioia che ne provai è indicibile ».

1913-1917 Verso i nove anni inizia a lavorare nei campi; più tardi è costretta a fare tale lavoro a servizio, per guadagnarsi il pane.

1918 Il sabato santo salta da una finestra, situata a m 3,35 dal suolo, per salvarsi dalla passione di un uomo penetrato in casa. Da qui ha inizio una mielite compressa alla spina dorsale, che sarà riconosciuta più tardi attraverso esami clinici; ne consegue una paralisi progressiva (referto clinico del dott. Azevedo). Passa più di sei anni ammalata, un po' in piedi, un po' a letto.

1924 In giugno, con molta fatica, partecipa al Congresso Eucaristico di Braga: da allora non uscirà più di casa se non trasportata!

1925 Il 14 aprile si pone a letto per sempre. Diolinda, la sorella, diviene la sua infermiera, perché la mamma deve occuparsi dei lavori di campagna; Diolinda lavora in casa come sarta.

1928 In occasione di un pellegrinaggio parrocchiale a Fatima, si riaccende in lei la speranza della guarigione; ma non ottiene la grazia. Nell'Autobiografia leggiamo: « Morirono i miei desideri di guarire, e per sempre, sentendo, ognor più, maggiori ansie di amore alla sofferenza e di pensare soltanto a Gesù. Un giorno, mentre ero sola, venendomi in mente che Gesù stava nel Tabernacolo, Gli dissi: "Mio buon Gesù, Tu catturato ed io pure... Tu avvinto dall'amore per mio bene, io catturata dalle Tue mani... Voglio ciò che Tu vuoi; e soffrire con rassegnazione. Non mancarmi, o buon Gesù, con la Tua protezione! "».

1930 Nel maggio scrive sulla copertina di un libretto: « O Mamma diletta del Cielo, vieni ai Tabernacoli del Tuo e mio Gesù, presentagli Tu le mie preghiere e rendi valide le mie suppliche... Digli inoltre che voglio molta sofferenza, ma che non mi lasci sola neppure un momento ». In questo periodo, ogni mattina, nelle sue preghiere dice, tra l'altro: « Mi unisco spiritualmente a tutte le S. Messe che, giorno e notte, si celebrano sulla Terra. Gesù, immolami ogni momento con Te sull'altare del Sacrificio; offrimi all'Eterno Padre secondo le Tue intenzioni ».

1931-1932 Durante le sue preghiere e offerte a Gesù comincia a sentire un forte calore che pare bruciarle il cuore; si sente come rapita. In uno di questi momenti sente la seguente ispirazione: soffrire, amare, riparare. Non comprende cosa esigessero da lei quelle parole: « O mio Gesù, cosa vuoi che io faccia? », domanda più volte; e ogni volta non sente se non quelle tre parole.

 

1933 Il 16 agosto viene a Balasar a predicare un triduo in onore del Cuore di Gesù il p. Mariano Pinho, S.J. In questa occasione Alexandrina lo ottiene come suo direttore spirituale. Tale sacerdote le ispira molta fiducia: gradatamente gli esporrà i problemi della sua anima.

1934 « Fu in settembre che mi persuasi pienamente essere stata la voce del Signore, non uno slancio mio, a suggerirmi le parole soffrire, amare, riparare. Fu allora che Gesù mi chiese: "Dammi le tue mani, le voglio crocifiggere; dammi i tuoi piedi, li voglio inchiodare con me; dammi il tuo capo, lo voglio coronare di spine come fecero a me; dammi il tuo cuore, lo voglio trapassare con la lancia come trapassarono il mio. Consacrami tutto il tuo corpo; offriti tutta a me... ». La frase « mi persuasi essere stata la voce del Signore, non un mio slancio » è molto significativa. Infatti la vera esperienza mistica è caratterizzata dalla iniziativa di Dio, particolarmente forte: tale cioè che l'anima la possa avvertire come non proveniente da lei stessa, ma da Dio. Agli inizi di ottobre Gesù le dice: « Mi servo di te perché molte anime vengano a me: per mezzo tuo molte sono stimolate ad amarmi nella santissima Eucaristia » (Lett. a p. Pinho, 4.10.34). Il 14 ottobre Alexandrina, col sangue spillato da una ferita, scrive sul retro di un'immagine: « Con il mio sangue, o mio Gesù, Ti giuro di amarti molto. Sia tale il mio amore che io muoia abbracciata alla croce. Ti amo e muoio per Te, mio caro Gesù. Voglio abitare nei tuoi Tabernacoli ». Nella lettera a p. Pinho del 1 novembre, si legge: « Gesù mi dice che, come Lui è fedele nell'abitare in me per consolarmi, io devo essergli fedele nell'abitare in spirito nei suoi Tabernacoli e consolarLo ed amarLo ».

1935 Gesù le dice: « Dammi il tuo sangue per i peccati del mondo. Aiutami nella Redenzione. Senza di me non puoi far nulla; ma con me avrai potere per tutto, per soccorrere i peccatori e per molte, molte cose in più » (Lett. a p. Pinho, 3.1.35). Il 30 luglio Gesù le dice, dopo la Comunione: « Fa' sapere al tuo direttore che, in prova dell'amore che hai per la mia Madre santissima, chiedo a te che si consacri il mondo intero a Lei con una festa solenne, come chiesi a Maria Margherita Alacoque, che si consacrasse al mio divin Cuore » (Lett. a p. Pinho, 1.8.35). Alexandrina rispose: « Sono la tua vittima, la vittima dell'Eucaristia, la piccola lampada ove risiedi in perpetuo per amore, la sentinella dei tuoi Tabernacoli. Gesù mio, voglio essere vittima per i sacerdoti, per i peccatori,... per il mondo intero, vittima per la pace, per la consacrazione del mondo a Maria ».

1936 Il giorno 7 giugno, festa della SS. Trinità, Alexandrina sperimenta per la prima volta la morte mistica, che esteriormente si presenta come una morte apparente; fenomeno misterioso che è stato paragonato dalla teologia cristiana alla trasformazione del verme in farfalla, in quanto con esso Dio purifica le anime e le rende sempre più elevate (Santa Teresa, S. Giovanni della Croce). Il giorno 11 settembre p. Pinho spedisce al cardinai Pacelli la richiesta per la consacrazione del mondo al Cuore Immacolato di Maria.

1937 Il giorno 2 febbraio la Santa Sede incarica l'arcivescovo di Braga di studiare il caso di Alexandrina e di inviare notizie precise circa la petizione della consacrazione del mondo a Maria (Cf Cristo Gesù in Alexandrina, p. 707) . Nell'estasi del 31 ottobre Gesù le dice: .... Figlia mia, ti ho scelta per cose molto sublimi; mi sono servito di te per comunicare al Papa il mio desiderio che il mondo sia consacrato alla mia Madre santissima » (Lett. a p. Pinho).

1938 Dopo un ritiro spirituale, iniziato il 30 settembre, nella sua cameretta, da p. Pinho, Gesù le predice nell'estasi del 2 ottobre, che avrebbe sofferto tutta la sua santa Passione per la prima volta il giorno 3 ottobre e poi tutti i venerdì dalle 12 alle 15. « Non mi rifiutai ed avvisai di tutto il mio direttore; attendevo il giorno e l'ora molto afflitta, perché né io né lui avevamo idea di quanto sarebbe avvenuto. Nella notte dal 2 al 3 ottobre, se fu grande l'agonia dell'anima, fu grande anche la sofferenza del corpo... Con queste sofferenze sperimentai per la prima volta la Passione. Quale orrore io sentivo in me! che paura e terrore! ». L'esperienza della Passione rivissuta, come si rileva dal racconto di Alexandrina, non nasce, propriamente parlando, dal sentimento, dalla emotività, dalla meditazione e dalla riflessione di lei, anche se le sue disposizioni hanno potuto, sotto certi aspetti, essere un utile elemento per aprire la via al carisma divino.

1939 Il 20 gennaio, durante l'estasi, Gesù le dice che continuerà a rivivere la Passione in questa forma sino a che il mondo sarà consacrato alla Madre Immacolata (Lett. a p. Pinho). Il 20 marzo, poco dopo la elezione di Pio XII, Gesù le predice che sarà questo il Papa il quale consacrerà il mondo a Maria. Il 28 giugno Gesù le predice la guerra come castigo dei gravi peccati commessi dal mondo; ed ella si offre vittima per la pace (Lett. a p. Pinho).

1940 Il 4 luglio si offre vittima insieme ad altre anime in unione con la Madonna, per ottenere che almeno la sua patria sia risparmiata dalla guerra. Gesù accetta l'offerta ed afferma categoricamente: « Il Portogallo sarà risparmiato dalla guerra » (Lett. a p. Pinho). Così avvenne. A dicembre Gesù le assicura che anche il santo Padre sarebbe stato risparmiato dagli orrori della guerra, ma che avrebbe dovuto soffrire assai moralmente (Lett. a p. Pinho, 6.12.40).

1941 Ha il primo incontro con il medico, dott. Emanuele Augusto Diaz de Azevedo, il quale la prende in cura, seguendola con generosa dedizione e spirito cristiano sino alla morte. Il giorno 29 agosto il p. José Alves Terças, dell'Ordine dei Missionari dello Spirito Santo, assiste alla Passione; ne pubblicherà la descrizione nel n. 10 della rivista « Vida de Cristo, a Paixao dolorosa » vol. V, Lisboa, 1941.

1942 E’ privata del suo direttore spirituale. Il giorno 20 marzo soffre per l'ultima volta la Passione, nella forma di partecipazione fisica. Il venerdì successivo, 27, venerdì santo, non soffre più la Passione nella forma suddetta, ma ne rivive nell'intimo le varie fasi (partecipazione interiore,). Nello stesso giorno Gesù le dice: « Non temere, figlia mia: non sarai più crocifissa. La crocifissione che hai tu è la più dolorosa di quelle che la storia può registrare » (Diario, 27.3A2). Intende dire che da allora avrebbe partecipato più intensamente anche a tutte le sofferenze morali e spirituali, senza manifestazioni esterne. In questo periodo le sue condizioni fisiche si aggravano molto: a tal punto che un giorno pare moribonda e riceve l'olio santo; detta le sue ultime disposizioni. Entra invece una seconda volta nella morte mistica, che durerà circa due anni. In questo periodo inizia pure il digiuno e l'anuria completi, che dureranno fino alla morte: si nutrirà della sola Ostia consacrata: più di 13 anni! Il giorno 31 ottobre il Santo Padre fa la consacrazione ufficiale del mondo al Cuore Immacolato di Maria (Cf Cristo Gesù in Alexandrina, p. 117).

1943 Dal 10 giugno al 20 luglio è degente nell'Ospedale « Rifugio di paralisi infantile » di Foce del Douro, presso Oporto, sotto l'osservazione del dott. Gomes de Araùjo: l'autorità ecclesiastica aveva disposto che fosse fatto un severo controllo circa il digiuno e l'anuria, cui molti non credevano; i medici pure volevano verificare con il massimo rigore. La relazione fatta dal dott. Gomes de Araùjo conclude dicendo: « E’ assolutamente sicuro che durante i 40 giorni di degenza nel "Rifugio" Alexandrina non mangiò né bevve, non orinò, né defecò... ».

1944 Nonostante la prova suddetta, continuano a diffondersi dubbi e dicerie circa il suo digiuno e la sua vita ricca di carismi; questo le causa sofferenze indicibili, tanto più che si trova priva di guida spirituale. La Provvidenza le viene incontro affidandola alla direzione di un salesiano. Questi, resosi conto che in Alexandrina c'e veramente l'opera di Dio, le impone di dettare il suo diario fino alla morte. Le è segretaria eroica la sorella Diolinda, « quell'angelo che Dio le aveva posto a fianco come infermiera ». Il 1 dicembre avviene il matrimonio mistico, cioè lo stato di unione amorosa tra Dio e la sua anima. Gesù le dice: « Tu sei sposa e sei madre, madre che non cessa di essere vergine. Sei madre dei peccatori...». Sabato, 2 dicembre, la Madonna le conferma le parole del Figlio e aggiunge: « Accetta il mio santissimo manto... puoi coprire il mondo intero: basta per tutti. Accetta la mia corona... sei regina ».

1945 Soffre per la impressione di essere casa di peccato ed il peccato stesso e sconta le varie categorie dei peccati. Si rincrudiscono e si fanno più frequenti e violenti gli assalti del demonio. Contemporaneamente sperimenta vari gradi della trasformazione della sua anima in Cristo: « Voglio dilatarti il cuore, voglio farlo grande, grande come il mio divino amore... fallo penetrare nel mondo che ho deposto nel tuo cuore » (Diario, 3.3A5). E qualche mese dopo: « Prese nelle sue divine mani il Don Umberto Pasquale. Questi, pregato da lei, la iscrive tra le Cooperatrici salesiane il 15 agosto 1944. mio cuore e ne fece un grande globo che poco dopo mi collocò al posto del cuore: "Mia figlia, il tuo cuore è un globo d'amore..."» (Diario, 22.6.45). « Sposa mia, mia regina; vivi di me, la tua vita è la mia, sono trasformato in te perché la tua vita è divina... Tu sei la fontana ed Io l'acqua che sgorga, lava, purifica... » (Diario, 1.9.45).

1946 Le articolazioni delle braccia e delle vertebre si sconnettono; il dott. Azevedo decide di bendarla in tutto il corpo e di collocarla su dure assi, su cui rimarrà sino alla morte (Diario, 4.10.46). Nuovi esami di teologi e di medici, che la lasciano in doloroso stato (Diario, 26.11.46).

1947 Si sente assai grave di salute e scrive di proprio pugno, con inaudito sacrificio, la sua lettera-testamento ai peccatori: « Ho passato la mia vita a soffrire e passerò il mio Cielo ad amare e a pregare per voi, o peccatori. Convertitevi e amate Gesù! Amate Mammina! Venite! Andiamo tutti in Cielo. Se provaste per qualche tempo i martiri che per voi ho sofferto, sono convinta che non pecchereste più. Se conosceste l'amore di Gesù, oh, allora morireste di dolore per averLo offeso. Non peccate! Ci ha creato! E’ padre!

1948 Ripiena della carità di Cristo, intensifica l'apostolato parrocchiale e l'aiuto ai poveri che a lei ricorrono sempre più numerosi; aiuta le vocazioni, il seminano e le Case Religiose di formazione. Aumenta sempre più il numero delle persone che vanno a farle visita per averne consigli. Gesù le dice: « E’ col tuo dolore che soccorri: confida che il tuo dolore è per le anime più che l'acqua per i pesci, più che il sole per la terra ». Il 14 luglio scrive di suo pugno l'epitaffio per la sua tomba: « Peccatori, se le ceneri del mio corpo possono essere utili per salvarvi, avvicinatevi, passatevi sopra, calpestatele fino a che spariscano, ma non peccate più! Non offendete più il nostro Gesù! Peccatori, vorrei dirvi tante cose! Per scriverle tutte non basterebbe questo grande cimitero. Convertitevi! Non offendete Gesù! Non vogliate perderlo per tutta l'eternità! Egli è tanto buono! Basta con il peccato! Amate Gesù, amateLo! Il giorno 23 settembre riceve l'ultima visita del suo secondo direttore, obbligato a ritornare in Italia. A lui però invierà i suoi diari fino alla morte. Rimasta priva anche dei secondo direttore, si sente dire da Gesù: .... Io sono l'Artista divino e nel tuo nulla io realizzo il capolavoro più meraviglioso... è con la tua oscurità che do luce alle anime » (Diario, 1.10.48).

1949 Gesù le promette di chiamare al suo tumulo molti peccatori e di convertirli (Diario, 2.9.49). La Vergine del Rosario le appare con la corona del Rosario e le dice: .... il mondo agonizza e muore nel peccato. Voglio orazione, voglio penitenza. Avvolgi in questa mia corona del Rosario coloro che ami... e tutto il mondo » (Diario, 1.10.49).

1950 Nell'estasi del 28 luglio Gesù le dice: « Dammi la tua riparazione e ascolta il mio urgente messaggio: "Voglio che il Papa faccia al mondo un supremo appello...: orazione, penitenza, rinnovamento di vita, vita pura..." E al 1 settembre aggiunge: « Unisci alla mia angoscia la tua, alla mia agonia la tua, al mio Calvario il tuo: è calvario di dolore, è calvario di salvezza... » (Diario). Alexandrina partecipa alle sofferenze di Cristo e ne ricevette persino le stigmate, che rimarranno sempre invisibili, ma dolorosissime. Gesù le dice: « Figlia mia, trasporto balsamo dalle mie piaghe alle tue, occulte ma dolorose, ben profonde, perché le tue mani seminino attraverso le piaghe dolorose la mia semente divina e perché i tuoi piedi, che non camminano per le piaghe aperte, strappino dai cammini errati le anime che corrono verso la perdizione... trasporto balsamo dalle ferite del mio capo al tuo per soavizzare il dolore delle tue spine, affinché, resa più forte, tu possa con queste sofferenze strappare dagli spiriti le cattive intenzioni e i pensieri iniqui... dal mio cuore trasporto balsamo amoroso, balsamo di fuoco, perché tu Mi ami e faccia amare, perché tu accenda questo fuoco, questo amore, perché tu possegga sempre la tenerezza, la dolcezza del mio » (Diario 1.9.50).

1951 Nell'estasi del 19 gennaio Gesù sollecita: « Presto, presto, più orazioni, più penitenza! Presto a rinnovare la vita e i costumi! Presto, figli miei!... » (Diario). Alexandrina risponde: « Tu dici "presto"; io dico "aspetta, Gesù"... dico "aspetta; da' loro tempo, Gesù; sono la Tua vittima e voglio perdono per il mondo "» (Diario, 19.1.51). L'anima vittima si rende sempre più somigliante alla Vittima divina. L'identificazione di Alexandrina con il Cristo è da anni operante: « Tu vivi con la mia vita, soffri con il mio dolore, ami con il mio amore: vivi con la mia vita perché con essa ti faccio vivere; soffri con il mio dolore perché te lo faccio sentire, in quanto vittima per riparare; ami con il mio amore perché te lo infusi nel tuo cuore affinché con esso Mi ami e faccia che io sia amato » (Diario, 23.11.51).

1952 Il 18 gennaio nel Diario leggiamo: « Non so cosa sento nel cuore: mi pare che abbia dentro qualcuno che, come i pescatori, lancia reti e reti per catturare questo mondo immenso di anime.. Quante più reti escono dal cuore, tante più ne ha da lanciare. E quali ansie infinitamente grandi di averle tutte colme! Che compito, che stanchezza incessante! ». Da questo anno aumenta spaventosamente il numero delle persone che vanno a vederla e a chiederle consiglio; sono innumerevoli le conversioni. Nonostante tutto questo, sente molto acuta un'altra sofferenza: l'impressione che tutta la sua vita ed il suo martirio siano inutili: « Tutto il mio vivere è diventato inutile » (Diario, 16.5.52).

1953 Però il 9 gennaio dice: « Balsamo al mio soffrire sono soltanto la speranza e la fiducia; non sento di aver fiducia, ma confido... La vita senza dolore mi pare insopportabile... Non vi è nulla che si possa paragonare alla dolcezza della croce quando la accettiamo e la portiamo con amore » (Diario). A proposito dell'agonia sul Calvario dice: « Erano segreti e misteri di amore... erano segreti e misteri di redenzione » (Diario 1.5.53). Alexandrina ha capito il grande valore salvifico della sofferenza. E Gesù le dice: .... Sono il sole, la vita, l'amore del tuo cuore... è sole, vita e amore divino. Mi do, mi comunico per mezzo tuo alle anime... Sei nella vita pubblica di Gesù... » (Diario, 15.5.53). E nell'estasi dei 20 novembre Gesù dice: « Ho scelto questo Calvario per amore dei peccatori, per amore dell'umanità intera; Io Gesù, lo intitolo "Calvario dei peccatori "» (Diario). Il 25 dicembre ha l'ultima estasi pubblica, che generalmente aveva dopo la Passione vissuta interiormente.

1954 Quest'anno ricorre il 12 anniversario dell'inizio del suo digiuno ed anuria completi; Gesù le dice: « Ti ho messa al mondo, ti faccio vivere solo di Me, per provare al mondo ciò che vale l'Eucaristia e ciò che è la mia vita nelle anime: è luce e salvezza per l'umanità » (Diario, 9.4.54). Nel maggio scrive a p. Pinho: .... Quanto bisogno avrei di lei, per aprirle la mia anima, per mostrarle un libro di innumerevoli pagine che ho nel cuore! E’ un libro che si potrà comprendere e leggere tutto solamente nella luce dell'eternità. In esso sono scritte le ansie di darmi, di consumarmi nell'amore di Gesù e di condurre a Lui le anime tutte, proprio tutte. Non posso consentire che se ne perda neppure una.. Quanto parla questo libro! » (28.5.54). Questo libro vivo, non è se non Cristo crocifisso con cui Alexandrina si sente identificata. Nel settembre Gesù le dice: « La tua vita è la mia Passione che continua... è Passione mistica, ma che racchiude tutta la mia santa Passione » (Diario, 24.9.54). Pochi giorni dopo si legge nel Diario: « In quel momento, dalla piaga del suo divin Cuore uscì un lampo così grande, con raggi tanto luminosi che fecero risplendere tutto. Poco dopo, da tutte le sue piaghe divine uscirono raggi che mi trafissero i piedi e le mani; dal suo capo sacrosanto veniva verso il mio un sole che mi ha trapassato il cervello. Circa il primo lampo e i raggi che uscivano dal suo divin Cuore, Gesù mi ha detto con tutta chiarezza: « Mia figlia, a somiglianza di S. Margherita Maria voglio che tu accenda nel mondo questo amore per me, tanto spento nel cuore degli uomini... per mezzo tuo voglio che questo amore sia acceso in tutta l'umanità, così come per mezzo tuo fu consacrato il mondo alla mia Madre benedetta. Fa', sposa amata, che si diffonda nel mondo intero l'amore ai nostri Cuori » (Diario, 1.10.54). Nonostante tutto questo, soffre terribili crisi di fede e si sente nelle tenebre. Nel Diario leggiamo: « Ho ripetuto il mio credo con molta difficoltà; dicevo a Gesù il mio credo, spero e confido, però mi pareva una costante bugia » (8.10.54). 1955 Il 7 gennaio Gesù le predice la morte: « Sei nel tuo anno! sei nel tuo anno! Confida, confida in Me ». L'11 febbraio Gesù le dice: « Coraggio, figlia mia, la tua camera, la tua vita, quanti insegnamenti danno al mondo! E’ scuola divina, che insegna agli uomini; è luce di Dio che li illumina nelle tenebre » (Diario). Il giorno 13 ottobre, anniversario dell'ultima apparizione della Madonna a Fatima, Alexandrina vola al Cielo: il suo cuore, incenerito dall'amore, cessa di battere alle ore 20 e 29 minuti. Per sua espressa volontà fu sepolta con il volto rivolto al Tabernacolo della sua parrocchia, come segno del suo amore per Gesù Eucaristico.

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